“Se qualcuno pensa che con questa sentenza (nove anni e mezzo di carcere, dettata ieri dal giudice federale Sergio Moro) mi hanno messo fuori gioco, devono sapere che io invece continuo presente”, manifestò l’ex dignitario brasiliano in una conferenza stampa offerta questo giovedì a Sao Paulo.
Lula scherzò e disse che di mattina continua a prendere vitamine, tutti i giorni, per fortificarsi e focalizzandosi sulle elezioni presidenziali del prossimo anno.
“Chi unico ha il diritto di decretare la mia fine è il popolo brasiliano”, ha sottolineato.
Riferendosi alla sua condanna, il fondatore del Partito dei Lavoratori (PT), manifestò che era qualcosa che lui aveva previsto dal giorno 18 ottobre 2016, quando pubblicò sul quotidiano Folha di Sao Paulo un articolo intitolato “Perché mi vogliono condannare”.
Lula espresse anche di sentirsi particolarmente indignato per il fatto di essere vittima di un gruppo di persone che mentì la prima volta ed ora sono obbligati a continuare a farlo.
In questo senso, citò in reiterate occasioni il ruolo svolto durante tutto il processo del golpe dalla stampa commerciale, e specialmente dalla TV Globo che portò Michel Temer al potere.
“Ora Globo vuole dare il golpe dentro il golpe”, ha fatto notare e catalogò la rete televisiva come seminatrice dell’odio nel paese.
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