Partecipando ad una conferenza nella capitale uruguaiana, Barcena assicurò inoltre che per potere transitare alla fase che segue è necessario investire. Si tratta -aggregò – di un motore assente oggi nella politica economica.
Secondo la dirigente, l’America Latina esige con urgenza diversificare la sua matrice produttiva.
Non possiamo -sostenne – continuare a basarci solo sulla bonaccia dei prodotti di base e con loro ottenere i nostri vantaggi competitivi, dobbiamo seguire il nuovo paradigma tecnologico, rimarcò.
A giudizio della leader della Cepal, è necessario che questo cambiamento della struttura produttiva sia accompagnato per maggiore innovazione tecnologica, per così potere ottenere un maggiore valore aggregato.
Ha considerato che la regione richiede con urgenza diversificare la sua matrice produttiva ed andare verso i settori più sostenibili dalla prospettiva ambientale.
Credo -affermò – che siamo in un momento chiave, per muoverci verso l’energia rinnovabile e verso l’agricoltura sostenibile.
La segretaria esecutiva della Cepal considerò preoccupante che esistano nella zona 175 milioni di poveri, dentro i quali 75 milioni sono poveri indigenti.
Ig/rs