venerdì 26 Luglio 2024
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Alleanza Paese cerca di eliminare le tensioni nel governo dell’Ecuador

Quito, 8 ago (Prensa Latina) La decisione del Movimento Alleanza Paese di nominare una commissione per eliminare le tensioni nel seno del governo dell'Ecuador segna oggi un nuovo episodio nel panorama politico di questa nazione sud-americana. 

 
Il gruppo mediatore, integrato dalla segretaria esecutiva dell’organizzazione, Gabriela Rivadeneira, ed il consigliere della Presidenza, Ricardo Patiño, cerca di ottenere un avvicinamento tra il mandatario della Repubblica, Lenin Moreno, ed il vicepresidente Jorge Glas. 
 
In un incontro effettuato ieri nella sede di Alleanza Paese a Quito, trascese la volontà che la commissione designata sostenga conversazioni con gli alti dirigenti della forza politica per raggiungere la riconciliazione interna e tranquillizzare la militanza. 
 
Il distanziamento tra i massimi rappresentanti del governo raggiunse il suo punto più algido il 3 agosto scorso, quando il presidente Moreno firmò un decreto che ritirava tutte le funzioni speciali assegnate al secondo uomo del Palazzo di Carondelet. 
 
La disposizione presidenziale non suppose la destituzione di Glas, eletto per l’incarico dal voto popolare, ma mise fine alle sue responsabilità di direzione del Consiglio Settoriale della Produzione e del Comitato per la Ricostruzione delle zone colpite dal terremoto di aprile del 2016. 
 
Il decreto di Moreno sopravvenne dopo la diffusione attraverso le reti sociali ed il sito ufficiale della vicepresidenza di un comunicato nel quale il secondo mandatario dimostrò le sue differenze con misure e politiche adottate dal capo di Stato. 
 
Glas mise a fuoco le sue critiche su dei patti realizzati dal presidente Moreno con personaggi dell’opposizione, come la famiglia Bucaram, e la consegna di servizi ed istituzioni a persone vincolate col “passato oscuro del paese”, nella cornice del denominato Dialogo Nazionale. 
 
Dopo conoscersi la decisione di ritirargli tutte le funzioni assegnate, Glas affermò che avrebbe continuato a lavorare per il popolo che lo scelse, con enfasi nella lotta contro la povertà ed espresse la sua convinzione che non tradirà mai i principi rivoluzionari. 
 
Il vicepresidente costituzionale dell’Ecuador affronta quello che costituisce un caso di linciaggio mediatico e persecuzione politica, secondo lui, per i suoi supposti vincoli con la trama internazionale di corruzione della costruttrice brasiliana Odebrecht. 
 
Ig/wup

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