venerdì 26 Luglio 2024
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Esercizi militari “Ulchi-Freedom Guardian”: ancora più tensione nella penisola coreana

Il principio degli esercizi militari “Ulchi Freedom Guardian” tra le forze armate degli Stati Uniti e quelle della Corea del Sud, questa settimana, hanno aumentato gli allarmi sull'aggravamento della situazione tesa nella zona. 

 
Questi allenamenti che trascorrono nella loro maggiore parte mediante la simulazioni in sistemi computerizzati, secondo il Pentagono, sono per le autorità della Repubblica Popolare Democratica della Corea (RPDC, Corea del Nord) prove di aggressione. 
 
Tuttavia, il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, dichiarò in una riunione del suo gabinetto che le manovre congiunte, che culmineranno il 31 agosto, sono “puramente difensive” e non sono dirette a creare nuovi problemi. 
 
Allo stesso modo si espresse Michelle Thomas, portavoce del Pentagono, che negò che queste attività abbiano un carattere offensivo contro la RPDC, affermazione che respinsero le autorità di Pyongyang per considerarla un tentativo di disinformare l’opinione pubblica internazionale. 
 
Ma pubblicazioni specializzate statunitensi segnalano che le manovre includono simulacri di colpi di missili ed aerei diretti a provare l’eliminazione delle principali figure dirigenti nordcoreane, in questione il leader Kim Jong-un ed alti ufficiali delle forze armate di questo paese. 
 
In questi esercizi bellici partecipano anche unità dell’Australia, del Regno Unito, del Canada, della Colombia, della Danimarca, dei Paesi Bassi, e della Nuova Zelanda, insieme a circa 17500 militari statunitensi e circa 50 mila sudcoreani. 
 
Le attuali manovre sono di importanza minore che i Key Resolve/Foal Eagle, realizzate in primavera, che abitualmente includono missioni con colpi di proiettili reali, movimenti di carri armati, dinamiche con la partecipazione di navi ed aeroplani di combattimento. 
 
Questa settimana, almeno tre alti capi militari nordamericani viaggiarono alla penisola coreana per soprintendere lo sviluppo degli allenamenti: l’ammiraglio Harry Harris, ufficiale a carico del Comando del Pacifico, il generale John Hyten, che presiede il Comando Strategico ed il generale Samuel Greaves, direttore dell’Agenzia dei Missili. 
 
Cina e Russia hanno chiesto alla Casa Bianca la sospensione di questi esercizi, ma funzionari nordamericani insisterono in che questi risultano vitali per mantenere la disposizione combattiva delle truppe, e per questo non sono negoziabili. 
 
Il presidente Donald Trump scrisse nel suo account di Twitter la settimana scorsa che “le soluzioni militari sono pronte per essere utilizzate se Pyongyang agisce in forma imprudente”, dopo affermare ai nordcoreani che in caso di un confronto “si troveranno con un fuoco ed una furia mai visti nel mondo”. 
 
La RPDC respinse le minacce del magnate immobiliare -che furono motivo di scherzi di analisti e mezzi di stampa statunitensi – e reiterò il suo diritto a sviluppare le forze e mezzi necessari per la difesa del paese. 
  
Roberto Garcia Hernandez, giornalista di Prensa Latina   

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