I legislatori considerarono in un comunicato che questo fatto è contrario alla sentenza del Tribunale Europeo di Giustizia (TEG) di dicembre del 2016 ed una violazione al diritto internazionale perché pretende “legalizzare l’occupazione del Sahara Occidentale”.
Il testo dei Verdi ricorda che nessun paese dell’ONU o dell’UE riconosce la sovranità del regno del Marocco sul Sahara Occidentale e discute il fatto che l’UE abbia rinunciato al suo apporto al processo di pace in quella regione.
Secondo i parlamentari, i diplomatici europei stanno appoggiando Marocco, e negano la realtà rispetto a che il Sahara Occidentale fu annesso in forma illegale dal Marocco con la sua invasione nel territorio nel 1975, e per questo è un tema di decolonizzazione.
“Il silenzio complice dell’UE rispetto al saccheggio delle risorse naturali del popolo saharawi è condannabile, immorale e contraddice le decisioni giudiziali del Tribunale Europeo”, affermano gli eurodeputati sull’attuale rapina delle risorse naturali del Sahara Occidentale occupato.
I Verdi hanno esatto una soluzione del conflitto che “garantisca il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione, per evitare un conflitto che pregiudica le relazioni geo-strategiche nella zona mediterranea”.
Il TEG stabilì il 21 dicembre 2016 mediante una sentenza che gli accordi commerciali tra l’UE e Marocco non sono applicabili al Sahara Occidentale e sottolineò che ambedue sono territori differenti, con due popolazioni differenti, e nel caso saharawi le risorse appartengono alla popolazione autoctona.
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