“Ci sono due rami armati, quello della Polizia e del Governo, e quello della resistenza. E finché esiste l’occupazione israeliana, ci sarà resistenza”, enfatizzò il dirigente in un’intervista con la catena di televisione egiziana CBC.
Le armi della Polizia e della sicurezza, spiegò, rimarranno sotto il controllo dello Stato e delle decisioni politiche, ma per quanto riguarda le armi della resistenza, il loro destino sarà diretto dalla strategia che costruiremo con le fazioni e con i poteri palestinesi.
Questa settimana si implementano a Gaza i primi passi della riconciliazione politica tra l’Autorità Palestina ed il gruppo Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007.
L’unità, sostenne Haniye, si sta materializzando a partire dal proposito di terminare “col blocco di Gaza e con la sofferenza del nostro popolo”.
Comunque, oggi il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, assicurò che il suo governo respingerà qualunque accordo di riconciliazione tra le due principali forze politiche palestinesi a meno che il movimento Hamas si disarmi.
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