D’accordo con un sondaggio dell’Istituto Paranà Pesquisas, il 74,9% degli elettori brasiliani indicò che non appoggeranno nelle elezioni del prossimo anno quei deputati che decidano di appoggiare il governante e, come è successo con un’accusa anteriore per corruzione passiva, archiviare il processo.
Al contrario, solo il 13,3% manifestò la sua disposizione a dare il suo voto a parlamentari che aiutino Temer a preservare il mandato che ottenne come risultato del golpe parlamentare-giudiziario perpetrato nel 2016 contro la presidentessa costituzionale Dilma Rousseff.
La stessa indagine, realizzata via internet tra il 30 settembre ed il 3 ottobre con un campione di 2160 persone, rivelò che il 75,8% degli intervistati non voterebbe nel 2018 per un candidato che fosse appoggiato dall’attuale occupante del Palazzo di Planalto.
In un incontro con senatori dell’opposizione all’inizio di questa settimana, Rodrigo Maia, titolare della Camera dei Deputati -che sarà in definitiva l’addetta a decidere se Temer sarà giudicato o no per il Tribunale Supremo Federale – ha affermato che Temer dovrà affrontare “alcune difficoltà” per frenare la denuncia questa volta.
Tuttavia, e secondo i partecipanti nell’incontro citati dal quotidiano digitale Brasil 247, lo stesso Maia disse che crede che in ogni modo il capo del governo raggiungerà i voti sufficienti per abbattere l’accusa della Procura Generale della Repubblica (PGR).
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