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Il Che era un rivoluzionario che voleva una nuova società, afferma Pombo

Vallegrande, Bolivia, 9 ott (Prensa Latina) Quando un uomo come il Che resta vivo oltre la morte, e si riflette nelle parole del compagno d'armi, si sa che la sua eredità cammina oggi 50 anni dopo, per essere immortale.

Era questo ciò che hanno osservato tutti i boliviani quando Harry Villegas, “Pombo”, si è alzato in piedi ieri in una tribuna dell’ospedale Nostro Signore di Malta a Vallegrande, dove sono rimasti i resti di Ernesto Guevara dopo il suo assassinio il 9 ottobre 1967, ed ha iniziato a riferirsi al Guerrigliero Eroico, il suo compagno di battaglia in Congo ed in Bolivia.

“Questa mattina ho avuto l’opportunità di arrivare a La Higuera, di guardare le Ande e tutto il territorio boliviano che insieme al Che abbiamo percorso durante la guerriglia.

Lì lo abbiamo sentito al nostro fianco, come se stesse parlando con noi”, ha descritto.

Villegas ha combattuto a fianco di Guevara durante gli 11 mesi in cui la truppa si è trasferita da Nancahuazú a La Higuera. E’ sopravvissuto alle battaglie del 1967 nella nazione sudamericana ed ha raggiunto il rango di Brigadiere Generale delle Forze Armate a Cuba.

Con la forza di un uragano, la voce di Pombo echeggiava sul palco dicendo: “Il Che era un uomo che amava la violenza o la morte? No. Il Che era un rivoluzionario, e il rivoluzionario è un uomo pieno d’amore, un uomo che vuole costruire una società diversa”.

Ha ricordato le ragioni per cui loro sono venuti in Bolivia per combattere, le idee di Guevara per portare la felicità a tutto il cono meridionale.

“Il Che voleva lottare per il Cono Sud e il suo scopo era quello di costruire una società più giusta, facendo realtà il pensiero di Josè Martì e Simon Bolivar: una patria con tutti e per il bene di tutti”.

Pombo afferma che nel 1960, quando i guerriglieri sono entrati in Bolivia era impossibile raggiungere un governo giusto attraverso il dialogo e la conversazione con i dittatori del tempo.

“Non c’era nessuna alternativa per non mendicare i diritti, solo conquistarli con la lama del machete e questa era la linea che il Che ha adottato”.

Una patria con tutti e per il bene di tutti non è facile da costruire, richiede uno sforzo e l’unità, e così ci sentiamo soddisfatti quando pensiamo che venivamo da Cuba per difendere il terzo paese più povero dell’America Latina, ha sottolineato.

L’obiettivo del Che era quello di costruire questo paese, voi l’avete già iniziato, ha detto alle centinaia di boliviani che lo ascoltavano con attenzione.

Pombo ha parlato di come ricordare il Che, della sua soddisfazione di vedere il modo in cui Bolivia cresce e diventa indipendente.

“Mi sento soddisfatto perché penso che la lotta, avviata dal Che, ha anche permesso di creare le condizioni per arrivare a questo momento”.

Ig/omr/cdg

 

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