Riuniti per due giorni nella Città Alfaro, a Montecristi, in Ecuador, l’ELN ed il partito politica Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) sottolinearono che nessuna difficoltà potrà fermarli nella conquista della pace in Colombia, orientata nella ricerca dell’equità, della sovranità, della verità e della democrazia.
“Esprimiamo la nostra ferma decisione di arrivare alla pace completa ed ai cambiamenti ed alle trasformazioni che anela la maggioranza dei colombiani e delle colombiane”, segnalarono in un testo scritto in comune intitolato “Dichiarazione di Montecristi”.
Per la difesa congiunta della pace informarono sulla decisione di creare un meccanismo tra le due forze, “e staremo informando sui suoi risultati il governo, il popolo e la comunità internazionale”.
Il Governo del presidente Juan Manuel Santos, che avallò il dialogo in Ecuador tra la maggiore e più antica guerriglia del continente e l’Esercito di Liberazione Nazionale ancora belligerante (ELN), definì positiva la determinazione di entrambe le forze di lavorare congiunte a favore della pace.
Ci sembra molto utile e conveniente che un gruppo guerrigliero riceva testimonianze che “si può arrivare ad una pace degna e reincorporarsi alla vita democratica della politica”, dichiarò alla radio locale il capo negoziatore del governo a Quito, Juan Camilo Restrepo.
Tuttavia, benché l’ex guerriglia e l’ELN riconoscessero avanzamenti negli ultimi anni nella soluzione politica, espressero anche il rifiuto della persecuzione, “manifestatosi nel crescente numero di assassinati ed incarceramenti di leader sociali, difensori dei diritti umani e l’assassinio di trenta ex combattenti delle FARC”.
Denunciarono che tali fatti nella loro maggioranza rimangono impuniti, mentre la Procura Generale della Nazione insiste a non trovare una connessione tra gli stessi.
Considerarono che il paramilitarismo è la maggiore minaccia per la pace della Colombia, la società e la democrazia, e per questa ragione sollecitarono che si adottassero misure effettive ed immediate per lo smantellamento definitivo delle operazioni ed organizzazioni paramilitari e le loro reti di appoggio.
Un giornalista colombiano che si autodefinisce come un fermo sostenitore della pace commentò nella pubblicazione “Las dos orillas” che è una tremenda sfida quella di convincere l’insorto ELN a partecipare al treno della pace, quando è lunga la lista di inadempimenti col partito della FARC, nonostante l’accordo storico concordato a L’Avana.
È necessario, sottolinearono la FARC e l’ELN, che lo Stato compia gli impegni acquisiti con le comunità, implementi piani di sostituzione, programmi di investimento sociale, trasparenza nella gestione delle risorse, come la formalizzazione della proprietà della terra.
Ig/tpa