Il trovatore più importante della canzone popolare in Uruguay è deceduto ieri in un ospedale di Montevideo mentre era sottoposto ad un’operazione chirurgica e questo martedì dalla 10:00 della mattina e fino alla 14:00 ora locale c’è stata la sua camera ardente all’ingresso del Teatro Solis.
“Salù, compagno e grazie eterne”, scrisse in una nota il movimento operaio nel suo portale web.
“È che Daniel Viglietti se ne andato via all’improvviso, con le sue bandiere intatte, la sua coerenza ed impegno di vita, la parola come etica in tutto, gli arpeggi e la poesia di sempre”, manifestarono.
La classe lavoratrice uruguaiana riconobbe che Daniel “sempre è stato presente”, ogni volta che le cause popolari esigevano la difesa dei diritti umani, della verità e della giustizia.
“Hasta siempre Daniel, ti rimpiangeremo con tutta l’anima”, enunciarono, e segnalarono che si è incontrato sicuramente con Alfredo Zitarrosa, Mario Benedetti, Eduardo Galeano, con el Bocha Benavidez, “con tanti imprescindibili della nostra cultura, che sognarono un Uruguay giusto, solidale ed umano”.
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