Mentre le indagine continuano per sapere cosa è successo esattamente al giovane tatuatore di 28 anni, e più di 55 specialisti lavorano nell’autopsia che consegnerà i dati finali, le organizzazioni sociali e dei diritti umani usciranno un’ altra volta in piazza per sostenere i famigliari della vittima.
Da El Bolson, dove lui abitava fino alla storica Plaza de Mayo, sarà una giornata di manifestazioni con uno slogan che rimbalzerà in tutta questa nazione del sud: giustizia e verità per Maldonado.
Incitati dal dolore, più di 12 organizzazioni per i diritti umani, tra cui le Nonne della Plaza de Mayo e le Madri della Plaza de Mayo Linea Fundadora, hanno invitato la cittadinanza a partecipare a questa mobilitazione in solidarietà con il caso Maldonado, che ha causato commozione all’interno e all’esterno del paese.
“Da tre mesi della repressione illegale della gendarmeria ordinata dal Governo del Mauricio Macri nella Pu Lof di Cushamen, che ha troncato la vita di Santiago, ci manifestiamo nuovamente per la punizione dei colpevoli”, hanno osservato gli organizzatori.
Il corpo di Maldonado è stato trovato galleggiando nel fiume Chubut il 17 ottobre e l’unica cosa che è nota finora è che non riportava lesioni.
Santiago aveva viaggiato a Cushamen per dimostrare solidarietà con la lotta del popolo Mapuche e il 1° agosto è stato visto durante una repressione della gendarmeria contro la Pu Lof in Resistenza, un processo di recupero delle terre ancestrali mapuche, attualmente occupate dal milionario italiano Benetton.
Mancano ancora molte prove, tra cui lo studio del midollo osseo e l’esame microscopico dei frammenti polmonari del cadavere.
Nel frattempo, fuori dalla camera mortuaria giudiziaria, decine di persone lasciano scritte sulle pareti, depositano candele, bandiere, disegni e fiori per Santiago, con un messaggio che si ripete: giustizia.
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