Dal Club Nazionale di Stampa di Washington, il cancelliere della nazione caraibica criticò la mancanza di collaborazione delle autorità nordamericane in questi fatti, che l’amministrazione di Donald Trump qualifica come attacchi senza presentare nessuna prova degli stessi.
“Perché gli incidenti sono stati resi pubblici molto tardi, in maggioranza settimane e mesi dopo che si suppone siano accaduti? Perché l’informazione consegnata dagli Stati Uniti è stata estemporanea ed insufficiente?”, discusse il capo della diplomazia della nazione antillana.
Inoltre, Rodriguez indicò che l’informazione medica consegnata a Cuba è stata generale e carente di dati obiettivi, e che non ci sono stati incontri tra esperti di entrambi i paesi sulla tecnologia che si suppone sia stata impiegata.
Segnalò che a dispetto di queste ed altre insufficienze, le autorità del paese caraibico continuano l’investigazione e conclusero preliminarmente che non esiste nessuna evidenza su quello che sarebbe accaduto o sugli incidenti denunciati, né sulle cause e l’origine dei danni di salute notificati dai diplomatici e dai loro parenti.
“Non ci sono neanche prove che questi problemi di salute siano stati causati da un attacco di qualsiasi natura durante il loro soggiorno a Cuba”, rimarcò il cancelliere sui sintomi che, secondo il Dipartimento nordamericano di Stato, includono emicrania, nausea, perdita dell’audizione e lesioni cerebrali lievi.
D’accordo col ministro, richiama poderosamente l’attenzione che il governo statunitense continui parlando di attacchi acustici ed adotti misure punitive contro Cuba, quando i periti hanno categoricamente affermato che tali fatti non sono possibili.
La diversità dei sintomi riportati non possono associarsi ad una causa unica e non esiste tecnologia conosciuta che permetta di dirigere selettivamente una fonte sonora contro persone specifiche, senza colpire le altre, ha concluso il titolare.
Ig/mar