In un comunicato, lo stato bolivariano ha fatto notare che non è semplice coincidenza l’adozione di queste misure in vigilia della ripresa del dialogo tra il governo e l’opposizione in Repubblica Dominicana.
Inoltre ha definito come illegali, assurde ed inefficaci queste penalità che comprendono, secondo i mezzi privati, un embargo di armi ed un veto alle esportazioni di attrezzature che possano essere utilizzate per resistere alle denominate “guarimbas” o per la vigilanza delle comunicazioni elettroniche.
Inoltre, hanno risaltato, includono una supposta base legale per più avanti proibire i viaggi in territorio europeo e congelare presunti beni aggiudicati a funzionari venezuelani, che gli europei responsabilizzino con qualche situazione irregolare nel paese.
D’accordo con l’esecutivo bolivariano, lontano da contribuire con la concordia e la pace in Venezuela, l’Unione Europea ha approvato queste decisioni ostili che solo potrebbero procurare il fallimento del dialogo nazionale.
ha indicato anche che cercano di favorire quelli che hanno generato violenza politica, morte e distruzione, come meccanismi per accedere al potere per le vie incostituzionali.
Le autorità hanno sottolineato che le penalità non aggrediscono solo il popolo sud-americano ma anche il quasi milione di europei che vivono in Venezuela.
Il governo venezuelano ha precisato che l’Unione Europea viola con questa nuova aggressione il diritto internazionale ed i principi di rispetto alla sovranità, all’autodeterminazione dei popoli ed alla non ingerenza nei temi interni degli stati, stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite.
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