venerdì 26 Luglio 2024
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Il vice presidente ecuadoriano afferma di essere stato arrestato per difendere le sue idee

Quito, 15 nov (Prensa Latina) Il vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas ha affermato di essere stato arrestato solo per difendere le sue idee ed ha assicurato un’altra volta di essere innocente del crimine di cui lo accusano.

“Vostro padre dovevano metterlo a tacere in qualche modo, perché ha deciso di non stare zitto e difendere lo Stato che abbiamo costruito con difficoltà. Stato che ora è in serio pericolo”, ha assicurato in una lettera ai suoi figli, pubblicata sul suo account sulla rete sociale Twitter.

Il vicepresidente, che sottoporranno ad un processo per associazione illecita legata al caso di corruzione dell’azienda edile brasiliana Odebrecht, ha dichiarato che durante la sua detenzione, dal 2 ottobre, ha potuto constatare che la prigione non è solo per coloro che commettono i crimini.

“Vostro padre è imprigionato perché è un uomo diretto e per aver sempre assunto le sue responsabilità. Vostro padre non scappa mai”, ha espresso.

Ha anche detto che, nonostante sia innocente, si sente colpevole per aver causato loro sofferenza dopo la sua decisione di preferire essere arrestato senza commettere crimini, che fuggire come un vigliacco.

“Un giorno capiranno tutto questo. L’esempio delle mie azioni è la migliore eredità che posso lasciare loro. Ricordino sempre che non dovranno rassegnarsi mai alle minacce, all’odio e all’ingiustizia”, ha avvertito.

Ha anche sottolineato che ha fatto parte dei più importanti cambiamenti nella storia di questo paese, di cui è orgoglioso.

“Prima di tutto, figli miei, voglio che stiate calmi, perché questo incubo finirà presto e la giustizia trionferà. Da lontano, vi do tre compiti; pregate molto, date forza a vostra madre e ringraziate tutte le persone che ci sostengono, che sono molte”.

La lettera è stata pubblicata ore dopo che l’Ufficio del Procuratore Generale ha annunciato che sarà processato, insieme ad altri 12 imputati per vincoli con azioni illegali dell’azienda brasiliana, che ha pagato tangenti in cambio dell’assegnazione di opere edili.

La decisione, presa dal giudice Miguel Jurado, è stata resa pubblica dal procuratore generale, Carlos Baca, in una conferenza stampa al termine dell’udienza per decidere se il giudizio procedeva.

“Questo è il risultato del lavoro di un team di professionisti, di tecnici, di pubblici ministeri impegnati, che in tutti questi mesi hanno condotto l’indagine in modo impeccabile”, ha detto Baca al momento dell’annuncio.

Ig/omr/scm

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