L’attivista brasiliana, che partecipa nella Giornata Continentale per la Democrazia e contro il Neoliberalismo, iniziata questo giovedì in Uruguay, risaltò in un’intervista con Prensa Latina l’importanza di questo incontro per raggiungere questo proposito.
La costruzione dell’unità, di un’agenda comune, è fondamentale per riuscire ad avere grandi forze e fermare questa avanzata della destra, ha considerato Faria, alludendo alla congiuntura attuale che attraversano i paesi della regione.
Secondo lei, “l’integrazione dei popoli deve essere il nostro orizzonte e la nostra maniera di ricostruire e riorganizzare le nostre società per pensare un’economia basata sulla solidarietà, sulla reciprocità e su una nuova distribuzione”.
Vogliamo uscire da questo incontro molto più forti, non solo come movimento delle donne, bensì come articolazione continentale, ha detto l’attivista, che ha anche fatto riferimento alle sfide delle società del continente.
Ha segnalato che il sistema di sfruttamento capitalista è basato in una divisione sociale e sessuale del lavoro che impone alle famiglie un modello sostentato sull’idea che le donne devono essere sottomesse, inferiori e le uniche responsabili del lavoro domestico.
“Non si può cambiare la società se non incorporiamo il femminismo; non è una lotta per i diritti di un settore specifico, è più di questo: è una lotta per cambiare insieme le relazioni”, ha concluso.
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