venerdì 26 Luglio 2024
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Famiglia Maldonado fa una dichiarazione dopo supposte conclusioni dell’autopsia

Buenos Aires, 17 nov (Prensa Latina) La famiglia del giovane argentino Santiago Maldonado, il cui caso ha scosso il paese, ha fatto una dichiarazione dopo supposte “conclusioni sull’autopsia” delle quali si fecero eco distinti mezzi di stampa locali. 

 
“Nelle ultime ore, diversi mezzi di comunicazione hanno diffuso presunti risultati dell’autopsia. Chiariamo che le supposte “novità” sono dei verbali aggregati alla causa, relativi all’autopsia”, hanno sottolineato in un comunicato pubblicato nel sito web ufficiale dedicato al giovane tatuatore, di 28 anni. 
 
Vari mass media hanno incominciato a diffondere nel pomeriggio di ieri che nei verbali finali dell’autopsia, i periti coincisero in che il corpo non è stato trascinato né manipolato. 
 
Come l’hanno fatto dal principio, i famigliari di Santiago hanno segnalato che hanno chiesto prudenza e rispetto per proteggere l’investigazione. “Un’altra volta, comproviamo che solo noi compiamo quanto accordato”, hanno sottolineato. 
 
D’altra parte hanno fatto notare che, a partire da queste supposte “conclusioni dell’autopsia”, incomincia a costruirsi uno scenario propizio alla chiusura dell’investigazione. 
 
Reiteriamo che l’udienza prevista per il giorno 24 novembre -data concordata per la riunione della giunta medica nell’obitorio giudiziale della Corte Suprema di Giustizia -, deve essere il principio di una nuova tappa della causa e non la fine. 
 
La famiglia del giovane tatuatore, il cui corpo è stato trovato senza vita il passato 17 ottobre e che non hanno ancora potuto seppellire, ha chiesto al Giudice incaricato della causa “che si faccia chiarezza formalmente su questa circostanza per frenare le manovre destinate a deviare e compromettere l’investigazione”. 
 
Il caso di Maldonado ha commosso dentro e fuori dal paese. Il giovane è stato visto per ultima volta il 1º agosto mentre si solidarizzava con la lotta del popolo mapuche Pu Lof in Resistenza che ha recuperato nella località Chubut di Cushamen terre illegalmente occupate dal milionario italiano Luciano Benetton. 
 
Quel giorno per ordine di un giudice, forze di gendarmeria irruppero contro i mapuche sulla rotta 40. Il caso del giovane, trovato 78 giorni dopo senza vita molto vicino al luogo dei fatti, è trattato come una sparizione forzata. 
 
Ig/may

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