Niger e Burkina Faso, in dichiarazioni dei loro presidenti Mahamadou Issoufou e Roch Kaborè, rispettivamente, hanno manifestato le loro preoccupazioni ed il loro rifiuto per quello che significa il destino degli emigranti che si trovano in Libia.
Issofou ha provato una profonda indignazione per le immagini filmate nel sud di un quartiere di Tripoli e presentate al mondo dalla rete televisiva statunitense CNN, ed ha esatto alle organizzazioni internazionali ed alle autorità libiche che termini questa pratica.
Inoltre, sollecitò alla Corte Penale Internazionale di investigare il tema, e da parte sua il governante del Burkina Faso, Kaborè ha reclamato l’intervento del governo libico, dell’Unione Africana, dell’Unione Europea e dell’ONU in questo problema.
In questo contesto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Gueterres, ha sollecitato azioni urgenti per combattere il traffico illegale di persone e gli abusi che colpiscono gli emigranti in tutto il mondo.
“È una responsabilità collettiva fermare questi crimini”, ha dichiarato Guterres presso il Consiglio di Sicurezza.
Il Governo libico dell’Accordo Nazionale ha affermato attraverso il vice primo ministro Ahmed Maetig che investigherà le denunce della stampa sulle vendite nel paese di emigranti africani come schiavi, come ha riportato recentemente la catena statunitense di televisione CNN.
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