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Non ho mai minacciato nessuno, afferma l’argentina Milagro Sala in un nuovo processo

Buenos Aires, 30 nov (Prensa Latina) “Non ho mai minacciato nessuno” ha affermato oggi la leader sociale argentina Milagro Sala, entrando nel Tribunale Penale N 2 di Jujuy per un nuovo processo.

Visibilmente turbata, angosciata e stanca di tutti i processi che l’hanno perseguita per quasi due anni, da quando è stata imprigionata, la leader dell’organizzazione Tupac Amaru, in tono energico è entrata nella sala gridando “patria sì, colonia no. No alla riforma lavorativa e delle pensioni, lottate per i vostri diritti”, ha detto.

“Chiedo ai giudici che già oggi mi leggano la sentenza perché è una pagliacciata quella che stanno facendo con me. Oggi vengo direttamente a una condanna”, ha sottolineato l’anche parlamentare del Parlasur che difronte alle telecamere ha colto l’occasione per difendere ulteriormente la causa dei mapuche.

Milagro Sala viene accusata in questo processo di fatti originati in ottobre del 2014, quando Natalia Vargas, figlia di Maria Molina, membro del gruppo Tupac Amaru ed amica di Sala, ha fatto una passeggiata in un mercato ed ha scoperto che stavano vendendo alcuni vestiti che erano stati rubati alla madre.

Molina aveva presentato una denuncia in agosto dello stesso anno per il furto della sua borsa con dentro le chiavi di casa sua, ed in seguito la casa è stata svaligiata senza rompere la serratura.

Vargas ha chiamato la polizia, che l’ha trasferita con la commessa alla stazione di polizia. Dopo pochi minuti gli agenti hanno rilasciato l’imputata, ed hanno invece lasciato in cella Vargas. Milagro Sala ha chiamato alla stazione di polizia ed ha criticato la forza dell’ordine.

“Non ho mai minacciato nessuno. Quando ho dovuto picchiare qualcuno l’ho fatto, ma non ho mai minacciato nessuno con una bomba. Non è la mia forma di parlare. Diamo un’occhiata dove è arrivata questa causa. Guardino chi è stato il primo avvocato, Gaston Morales, che oggi è quello che gestisce i buoni verdi, che gestisce la provincia”, ha sottolineato difronte alle telecamere.

Ha aggiunto: “lo gestisce il figlio di Gerardo Morales. E poi dite che la giustizia e la stampa a Jujuy sono indipendenti?”, ha gridato dal suo posto.

Sala precisamente è stata incarcerata nel gennaio del 2016, accusata di presunto incitamento alla violenza e disordini, per aver guidato una protesta nella provincia di Jujuy contro i cambiamenti imposti dal governatore Morales nel sistema e nel programma delle cooperative.

A quella causa, ne hanno aggiunte delle altre durante questi mesi, come la presunta irregolarità della gestione dei fondi destinati per la costruzione di alloggi, ed è anche accusata di essere l’autrice dei reati di associazione illecita, truffa all’amministrazione pubblica ed estorsione. È stata anche imputata di essere coautrice di omicidio aggravato per promessa di remunerazione.

Entrando al Tribunale, la leader indigena ha parlato direttamente ai giornalisti di Jujuy che seguono l’udienza: “giornalisti, siano indipendenti, non seguano la corrente di Gerardo Morales. Non governerà per tutta la vita. Abbiate dignità, combattete per i vostri diritti”, ha affermato.

“Da due anni voi dite al popolo di Jujuy che io sono la spazzatura peggiore quando qui abbiamo un’altra immondizia peggiore che si sta riempiendo le tasche. Parliamo della mega causa, delle compagnie minerarie, di come sfollano le popolazioni indigene del nord, parliamo del Ingenio La Esperanza”, ha manifestato.

In un altro momento si è rivolta ai giudici. “Voi che siete sotto pressione siete vittime di questo potere politico”.

Nelle dichiarazioni alla stampa dopo due ore e mezza del processo, l’avvocata di Sala, Elizabeth Gomez Alcorta, ha sottolineato che “Milagro ha ragione. Questi giudici hanno già scritto la condanna”, ha sottolineato.

Diverse voci all’interno ed all’estero del paese chiedono la libertà della leader sociale e cinque organizzazioni internazionali, tra cui il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite e l’Organizzazione degli Stati Americani hanno chiesto al Governo di rilasciarla.

Ig/omr/may

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