venerdì 26 Luglio 2024
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Il presidente boliviano sottolinea la lotta contro la droga senza la DEA

La Paz, 1º dic (Prensa Latina) Il presidente boliviano Evo Morales, ha sottolineato oggi che con l'espulsione della DEA dalla Bolivia, la sovranità è stata recuperata nella lotta contro il narcotraffico e la droga.

Con diversi messaggi sul suo account di Twitter ufficiale @evoespueblo, il mandatario ha ricordato l’applicazione del Decreto Supremo (DS) 26415 del 2001 dell’allora presidente Tuto Quiroga, che illegalmente ha penalizzato la raccolta, l’essiccazione, il trasporto e la vendita di coca nel Tropico, con l’appoggio dell’organizzazione statunitense.

Il DS 26415 è stato parte del indegno “Piano Dignità” del governo Banzer-Quiroga, che ha insanguinato Chapare con l’installazione di basi militari gestite dall’Ambasciata degli Stati Uniti. Ma grazie alla coscienza ed all’unità del popolo abbiamo recuperato la nostra sovranità ed abbiamo espulso la DEA,” ha scritto Morales.

Ha anche osservato che il governo di Tuto Quiroga ha usato la legge 26415 per chiudere illecitamente il mercato della coca di Sacaba, dipartimento di Cochabamba, che ha causato la repressione e la morte di boliviani il 15 ed il 17 gennaio nel 2002.

“DS 26415 è stato denunciato come incostituzionale dalla “Defensoria del Pueblo”, ma mentre era vigente, è servito per fare perquisizioni, confische, arresti e violazioni dei diritti umani contro la popolazione del Tropico da parte delle forze dell’ordine gestite dalla DEA”, ha ricordato Evo.

Il governo di Evo Morales ha nazionalizzato nel 2009 la lotta contro la droga dopo l’espulsione della DEA, segnalata come l’USAID per ingerenza negli affari interni.

Recentemente, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga ed il Crimine Organizzato (UNODC) ha elogiato le strategie dei boliviani per ridurre le colture di coca, che nel 2015 occupavano 20.200 ettari.

Inoltre, all’inizio di quest’anno, Morales ha promulgato la Legge Generale della Coca, e così lo Stato ha più controllo sulle aree autorizzate per la coltivazione della pianta.

Tale normativa prevede 14.300 ettari nella zona dei Yungas, a La Paz, e 7000 ettari nei tropici di Cochabamba.

Ig/omr/cdg

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