La cittadinanza esige trasparenza e chiarezza nei risultati, benché molti considerino che è già troppo tardi per far fronte alla perdita di credibilità da parte del Tribunale Supremo Elettorale (TSE).
Agli occhi dell’opposizione e dei suoi seguaci, il TSE non è più che un’entità che risponde agli interessi di partito, in questo caso a quello del filo-governativo Partito Nazionale, del quale è candidato ed aspirante alla rielezione, il presidente Juan Orlando Hernandez.
Entrambe sono accusati di forgiare un golpe elettorale contro il candidato presidenziale per l’Alleanza di Opposizione contro la Dittatura, Salvador Nasralla, che assicura di avere vinto le elezioni del passato 26 novembre.
La situazione è arrivata a tale punto che neanche gli osservatori internazionali, compresa l’Organizzazione degli Stati Americani, osano certificare la trasparenza del processo, del quale ogni giorno si rivelano nuove inconsistenze ed irregolarità.
D’altra parte, al Partito Nazionale costa sempre di più convincere l’opinione pubblica che Nasralla, che aveva un vantaggio di 5 punti, abbia perso dopo un prolungato errore nel sistema di calcolo del TSE, che lasciò vittorioso il suo opponente.
In questo contesto, Convergenza contro la Continuità, un’organizzazione conformata da diversi settori della società, ha ignorato l’autorità del Tribunale ed ha fatto un appello affinché il popolo si mobiliti in forma pacifica e permanente, fino a quanto si faccia luce sui risultati.
Convergenza ha sottolineato che non riconosce i risultati offerti dal TSE ed ha denunciato un’altra volta che la candidatura alla rielezione di Hernandez è incostituzionale, ed anche per questo non può risultare vincitore nei suffragi.
Secondo l’organizzazione, il Tribunale è incorso in un delitto iscrivendo la candidatura dell’attuale presidente ed ha raggiunto il più alto livello di sfiducia e discredito davanti alla società.
Per ciò considera che il processo elettorale è nullo e tutto dentro lo stesso è inutile, e per questo sollecita che si metta in moto una convocazione per nuovi suffragi sotto stretta supervisione internazionale.
Inoltre, esige che si tolga il coprifuoco, ancora vigente in nove dipartimenti, e si investighino gli assassinati e le violazioni registrate durante la sua validità.
Dall’altro lato, il Partito Nazionale ha fatto un appello ai suoi sostenitori che escano sulle strade ad appoggiare la supposta vittoria del loro candidato, in mezzo alle manifestazioni popolari che hanno luogo dalla passata settimana davanti alle denunce di frode fatte dall’Alleanza.
Mentre la debolezza istituzionale manifesta del paese produce ancora più frustrazione nella società, angosciata da gravi problemi come la povertà e la disoccupazione, Honduras risulta una delle nazioni più pericolose del mondo per i difensori dei diritti umani.
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