“Tale progresso sarà portato a termine sia dalle azioni militari o dalla politica di riconciliazione in aree locali”, ha sostenuto il funzionario in una riunione nella regione del Ghouta Orientale, a Damasco Rurale, con i membri dei Comitati di Riconciliazione.
Secondo Haidar, l’obiettivo delle misure è che i gruppi estremisti siano espulsi dalle aree occupate per il ritorno sicuro ai loro luoghi di origine di centinaia di sfollati e di emigranti.
Dopo aver negato le voci sull’uscita negoziata dei terroristi del Fronte per la Liberazione del Levante, ex Fronte al-Nusra, delle aree del Ghouta Orientale, ha considerato che il raggiungimento degli accordi con le aggregazioni radicali è complicato perché questi gruppi sono succubi dei paesi della regione.
Ha inoltre dichiarato l’esistenza di controversie interne tra i gruppi armati nel Ghouta Orientale, che, a suo avviso, riflette il conflitto esistente tra gli stati finanziatori.
L’Esercito dell’Islam è subordinato all’Arabia Saudita, Failaq Rahman dipende dal Qatar, mentre il Fronte al-Nusra, che si trova nel nord della Siria, è un’appendice della Turchia, ha avvertito la fonte.
Alla presenza del generale Viktor Bankov, del Centro di Coordinamento russo a Hemeimem, il rappresentante del governo siriano ha affermato che il coordinamento ed il lavoro con tale organizzazione rimangono in vigore e procedono nel migliore dei modi.
Ha ringraziato, a tale riguardo, per il sostegno russo, non solo nel settore della riconciliazione nazionale, ma anche nella lotta militare contro il terrorismo.
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