La direzione delle truppe russe nel citato paese ha organizzato un seguito con droni, reti di esplorazione e forze speciali della formazione estremista che il 31 dicembre hanno lanciato una carica con mortai contro la riferita installazione russa, ha indicato il Mindef.
Per ciò si sono impiegate tutte le forze e mezzi dell’intelligenza di diversi settori della Russia nel paese Medio Oriente, segnala il comunicato ufficiale.
Nella tappa finale, si è stabilito il luogo di ubicazione dei terroristi e posteriormente si è lanciato contro di loro un colpo con armi di precisione, mentre si apprestavano ad abbordare un furgoncino in una zona della provincia di Idlib, sottolinea il ministero menzionato.
Inoltre, l’intelligenza russa ha ubicato il luogo dove si assemblano gli apparati aerei diretti a distanza, come quelli utilizzati sabato contro Jmeimim ed il punto di somministrazione nel porto di Tartus. Anche il magazzino è stato distrutto, ha segnalato il Mindef.
Il 31 dicembre, due militari sono morti a causa dell’attacco con i mortai, la cui provenienza viene dai paesi occidentali, mentre nell’azione del sabato hanno usato 13 droni: 10 contro Jmeimim e tre contro Tartus.
Benché il presidente Vladimir Putin abbia annunciato da un mese che il suo paese ritirava il grosso del suo contingente militare in Siria, ha messo in chiaro che sarebbero rimaste attive le installazioni di Jmeimin e Tartus.
Ig/to