venerdì 26 Luglio 2024
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Vescovo rinforza un’immagine negativa che ha appannato la visita papale in Cile

Santiago del Cile, 19 gen (Prensa Latina) A dispetto dei tentativi di settori della chiesa cattolica ed a lei vicini di  ripulirla, l’immagine negativa del vescovo Juan Barros, accusato di complicità in abusi sessuali in Cile, ha lasciato un cattivo sapore nella visita del papa Francesco. 

 
Barros, vescovo di Osorno, si è afferrato ora alla difesa ad oltranza che ha fatto il pontefice che la vigilia ad Iquique ha detto ai giornalisti che le accuse sono calunniose, “il giorno che mi portino una vera prova, allora parlerò”. 
 
Allo stesso modo, Francesco ha ignorato le testimonianze degli ex seminaristi ed altre persone che hanno confermato la presenza di Barros durante gli atti di pederastia commessi dal defenestrato sacerdote Fernando Karadima. 
 
“Lui avrebbe dovuto smettere di essere vescovo da molto tempo, il danno che sta provocando alla chiesa è molto grande ed esistono fatti contundenti le cui prove sono state consegnate al papa”, ha commentato lo psicologo ed attivista sociale Benito Baranda, coordinatore dello Stato della visita del sacro padre in Cile, ed ha sottolineato che suppone “che nell’ambiente del papa alcuna delle persone hanno influito dal Cile”, per spiegare la posizione assunta da Francesco. 
 
“È molto grave, come quando un bambino dichiara che è stato abusato e per essere un bambino non gli crede nessuno”, ha continuato, anche se poi si è riferito in termini elogiativi sulla richiesta di perdono alla cittadinanza da parte del papa per gli abusi sessuali dei preti cattolici. 
 
James Hamilton, Juan Carlos Cruz e Josè Andres Murillo, tre vittime del prete Karadima, hanno considerato il commento del vescovo di Roma come “offensivo e doloroso”. 
 
“Questa non è una crociata contro la Chiesa cattolica, la nostra lotta è contro l’abuso sessuale, l’occultamento, l’abuso psicologico ed il silenziamento di questi abusi”, hanno affermato. 
 
“Noi ed altri testimoni abbiamo denunciato la presenza del vescovo Barros durante gli abusi psicologici e sessuali commessi dal sacerdote Karadima”, hanno confermato. 
 
Nel principio della visita di Francesco al paese australe, il presidente della Camera dei Deputati, Fidel Espinoza, ha consegnato alle autorità del Vaticano una lettera che ha confermato il ripudio contro la designazione tre anni fa di Barros come vescovo di Osorno. 
 
Tuttavia, alla chiusura del suo soggiorno qui, Jorge Mario Bergoglio ha assicurato che “non c’è una sola prova contro il vescovo Barros, tutto è una calunnia”. 
 
Ig/ft 

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