venerdì 26 Luglio 2024
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Il Papa Francesco si scusa per la parola sbagliata sul vescovo cileno

Roma 22 gen (Prensa Latina) Il Papa Francesco ha chiesto oggi scusa alle vittime degli abusi sessuali perché si sono sentiti feriti con una sua parola sbagliata in Cile sul vescovo Juan Barros.

In una conferenza stampa durante il volo di ritorno a Roma da Lima, il Papa ha riconosciuto di essersi sbagliato ad usare la parola “prova” al posto di “evidenza” quando ha risposto il giorno 18 ad un giornalista ad Iquique sulle accuse contro il vescovo di Osorno.

Barros è accusato da gruppi di fedeli della sua diocesi di coprire gli abusi sessuali commessi dal suo mentore, il sacerdote Fernando Karadima.

“So che molte persone violentate non possono avere le evidenze, non le hanno né potranno averle o se le hanno si vergognano: la tragedia delle vittime violentate è enorme”, ha sottolineato.

Ho conosciuto una donna violentata, ha detto, 40 anni fa, sposata con tre figli che non aveva ricevuto la comunione, perché nella mano del sacerdote vedeva l’aggressore, la parola “prova” non era la migliore, direi piuttosto che è meglio “evidenza” .

Francesco ha insistito che ha studiato ed esaminato il caso Barros, senza trovare evidenze per condannarlo e se lo facessi senza averne o “senza certezza morale”, commetterei un delitto di un giudizio errato.

Ha voluto segnalare che nella nazione sudamericana ha parlato due volte sugli abusi sessuali, davanti al governo e nella Cattedrale con i sacerdoti, ed ha sottolineato che mantiene la politica di tolleranza zero avviata dal Papa Benedetto XVI ed ha ricordato che in cinque anni di pontificato non ha firmato nessuna delle 25 richieste di grazia presentate.

Ig/omr/ fgg

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