venerdì 26 Luglio 2024
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Russia denuncia un nuovo tentativo di ostacolare il processo di pace siriano

Mosca, 25 gen (Prensa Latina) Russia ha denunciato oggi i tentativi di Occidente di sabotare il processo di negoziazioni e ritorno alla pace in Siria, iniziando una nuova campagna di accuse contro Damasco per l’uso di armi chimiche. 

 
Dobbiamo accorrere alla logica e domandarci che ragioni avrebbe il governo siriano, in mezzo ad un processo di consolidamento della pace, di accorrere all’impiego di armi tossiche, si è domandata la portavoce della Cancelleria, Maria Zajarova. 
 
Risulta illogico pensare che dopo tante minacce degli Stati Uniti e dei suoi alleati di reagire con violenza contro il paese levantino in caso dell’uso di armi chimiche, il governo siriano faccia qualcosa di simile, se sa che questo è un elemento delicato, ha considerato. 
 
Ma il nuovo montaggio dell’organizzazione tristemente celebre “Caschi Bianchi”, sulla morte di civili, dopo un ipotetico attacco con sostanze tossiche in una zona vicina alla provincia di Idlib, accade mentre si prepara un congresso tra siriani, ha osservato. 
 
In questa occasione, alla campagna mediatica si è unita tutta la batteria statunitense, dal sottosegretario Rex Tillerson, portavoci della Casa Bianca e perfino la rappresentante nordamericana nell’ONU, ha affermato rispondendo ad una domanda di Prensa Latina. 
 
La portavoce ha ricordato che è stato il governo siriano quello che ha accettato di eliminare tutto il suo arsenale chimico in forma concordata e revisionata, dagli specialisti dell’Organizzazione di Proibizione delle Armi Chimiche (OPAQ), oltre che da Russia, dagli Stati Uniti e da altri paesi come garanti. 
 
Mosca denuncia che gli Stati Uniti in nessun modo accettano di realizzare un’investigazione indipendente dei presunti attacchi chimici ed, al contrario, fanno pressioni nel seno dell’OPAQ affinché eviti le indagini. 
 
Ig/to

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