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Londra mantiene il mandato di arresto contro Julian Assange

Londra, 6 feb (Prensa Latina) La Giustizia Britannica ha confermato oggi la sua decisione di mantenere il mandato di arresto contro il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador in questa capitale dal 2012.

L’attivista australiano ha chiesto asilo politico nella sede diplomatica di Londra per evitare la sua estradizione in Svezia, che l’aveva accusato di presunti crimini sessuali, sebbene la giustizia del paese nordico abbia poi chiuso il caso il maggio scorso.

Secondo un rapporto del Tribunale pubblicato martedì, in gennaio l’avocato di Assange, Mark Summers, ha chiesto alla Corte dei Magistrati di Westminster di sospendere il mandato di arresto che non permette all’informatico di uscire liberamente dalla delegazione ecuadoriana.
L’appello dell’avocato è stato basato sul fatto che “l’ordine di arresto britannico ha perso il suo scopo”, dopo la chiusura del caso e la sospensione dell’arresto internazionale.

“Lui ha trascorso cinque anni e mezzo in condizioni che, sotto ogni punto di vista, sono simili a quelle di una prigione, senza accesso alle cure mediche o alla luce solare, circostanze pericolose per la sua salute fisica e psicologica”, ha aggiunto Summers.

Tuttavia, i magistrati hanno deciso di respingere l’abrogazione del mandato di arresto ed hanno ritenuto che gli argomenti erano “strani e insostenibili”, perché Assange è stato rilasciato provvisoriamente ed aveva l’obbligo di sottoporsi alla custodia del Tribunale “nelle forme e dentro i termini stabiliti”.

La giudice del distretto, Emma Arbuthnot, ha stabilito che il rifiuto dell’australiano di comparire davanti alla giustizia, quando era stabilito, per la sua libertà condizionale, rappresenta una trasgressione della legge.

“Se non fornisce una causa ragionevole per non essersi presentato davanti alla giudice, sarà colpevole di un reato”, ha sottolineato Arbuthnot, mentre ha rilevato che “una volta davanti al tribunale, l’imputato avrà la possibilità di fornire argomenti sulla causa ragionevole”.

A luglio del 2016, WikiLeaks ha pubblicato 20 mila e-mail hackerate del Partito Democratico degli Stati Uniti, sebbene Assange si dichiara innocente delle accuse.

Tuttavia, il procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, ha assicurato l’anno scorso che l’arresto del programmatore è una priorità.

Ig/omr/rp

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