Nel suo messaggio per il Giorno Internazionale di Tolleranza Zero alla Mutilazione Genitale Femminile, il diplomatico portoghese ha indicato che sebbene ci siano stati buoni sviluppi in molti paesi, è necessario una maggiore partecipazione politica per evitare che 68 milioni di bambine siano sottomesse a questo rituale arrivati al 2030.
“Con la dignità, la salute ed il benessere di milioni di bambine in gioco, non c’è tempo da perdere. Insieme possiamo e dobbiamo fermare questo rituale orribile”.
Da parte sua, ONU Donne ha annunciato la nomina dell’attivista Jaha Dukareh come ambasciatrice di buona volontà per appoggiare la difesa dei diritti delle donne, ultimare la mutilazione genitale femminile e mettere fine al matrimonio infantile in Africa.
D’accordo con un’investigazione del Fondo della Popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA), si considera che la cifra attuale di 3,9 milioni di bambine mutilate ogni anno aumenterà a 4,6 milioni nel 2030, a meno che non aumentino gli sforzi politici per evitarlo.
“Questi nuovi indicatori dimostrano quanto manca ancora per ultimare la mutilazione genitale femminile”, si è dispiaciuta la direttrice esecutiva del UNFPA, Natalia Kanem.
“Dobbiamo intensificare rapidamente gli sforzi per mantenere la promessa collettiva di mettere fine alla mutilazione genitale femminile nel 2030”, ha concluso.
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