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Arriva in Cile dal Vaticano il pubblico ministero per investigare caso di abuso sessuale

Santiago del Cile, 19 feb (Prensa Latina) L'arcivescovo di Malta, monsignore Charles Scicluna, ha anticipato il suo arrivo in Cile per cominciare da domani con le interviste che cercano di far luce su un caso di complicità sugli abusi sessuali della chiesa. 

 
Scicluna è il pubblico ministero del tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede, addetto ad investigare i “delicta graviora”, che dovrà poi fare una relazione al papa Francesco il 26 febbraio. 
 
Ora le indagini si concentrano sul presunto occultamento da parte del vescovo Juan Barros della colpevolezza del sacerdote Fernando Karadima, condannato per abusi sessuali contro minorenni; su questo caso ha già raccolto una testimonianza a New York. 
 
In un comunicato, la Conferenza Episcopale del Cile ha segnalato che l’inviato del Santo Padre, “ascolterà tra martedì e venerdì prossimi quelli che vorranno apportare elementi sulla situazione di monsignore Juan Barros”. 
 
Tutto il processo si porterà a termine nella sede della Nunziatura Apostolica, dove riceverà, tra gli altri, gli apporti del medico James Hamilton e di Juan Andres Murillo che si sommeranno a quelli ottenuti a New York di Juan Carlos Cruz. 
 
Le tre persone sono state vittime di Karadima, un prete defenestrato dalla chiesa ma sanzionato solo con punizioni di penitenze ed isolamento dentro la religione. 
 
Barros è il centro della polemica che è scoppiata in gennaio durante la visita del Sommo Pontefice in Cile, dopo che la massima autorità del Vaticano lo avesse difeso, con ripercussioni molto negative nel paese sud-americano. 
 
“Monsignore Scicluna ha pianto con me mentre gli raccontavo gli avvenimenti. Ho sentito una compassione molto grande da parte sua; credo che ci sia serietà nella sua missione. Spero che quelli che andranno a testimoniare in Cile sentano la stessa sensazione”, ha commentato il giornalista Cruz, che vive a Filadelfia. 
 
Dopo alcune controversie scattate dopo le dichiarazioni del Santo Padre, sembra evidente che lo stesso vescovo di Roma ha deciso di adottare azioni più audaci e non ascoltare certi assessori che gli hanno fatto commettere errori. 
 
Il pubblico ministero del Vaticano ha previsto anche di riunirsi coi Laici di Osorno, un’organizzazione che esige la rinuncia di Barros. 
 
In gennaio, il papa Francesco è stato energico nelle sue condanne agli abusi dei ministri della chiesa ed ha chiesto perdono alla cittadinanza, ma in seguito inspiegabilmente ha difeso il vescovo Barros. 
 
Ig/ft

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