venerdì 26 Luglio 2024
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Colombia: apatia elettorale e congresso con macchinazione

“Senza sorprese” può essere la conclusione dei risultati delle elezioni legislative in Colombia, nelle quali l'abituale astensionismo è ritornato ad essere protagonista. 

 
I suffragi di domenica scorsa per scegliere il nuovo Congresso della Repubblica hanno dimostrato, un’altra volta, l’abulia dell’elettorato di fronte alla tradizionale forma di fare politica. 
 
I colombiani disattesero l’appello del presidente, Juan Manuel Santos, di uscire a votare in massa nelle elezioni legislative, per vincere il fantasma dell’astensionismo. 
 
Nonostante il livello del suffragio aumentasse leggermente rispetto alle ultime elezioni per il parlamento nel 2014, ha continuato a prevalere la negligenza davanti alle urne. 
 
Nel 2014 l’astensionismo per scegliere il Senato è stato di un 56% e, questa volta, è stato del 53%. Rispetto alla Camera dei Rappresentanti, è passata dal 56 al 52,4%. 
 
Dei 50 milioni di abitanti della Colombia, poco più di 36 milioni erano abilitati per scegliere il nuovo congresso, che sarà formato da 108 senatori e 172 rappresentanti alla Camera. Più della metà è rimasta in casa. 
 
Tuttavia, i partiti tradizionali hanno mosso le loro macchinazioni per garantire i loro seggi nel potere legislativo. 
 
I partiti Centro Democratico, Conservatore, Cambiamento Radicale, Liberale ed Unità Nazionale sono riusciti a mantenere il maggiore numero di seggi nel parlamento. 
 
Il Centro Democratico che dirige l’ex presidente Alvaro Uribe (2002-2010), si è trasformato nella prima forza del Senato, con 19 seggi. 
 
Cambiamento Radicale, il partito che ha fondato l’ex vicepresidente German Vargas Llera, ha vinto 16 seggi, di nove che aveva anteriormente. 
 
Nella Camera Bassa la maggiore quantità di seggi sono divisi tra i partiti Liberale, Centro Democratico e Cambiamento Radicale. 
 
“Un Parlamento storicamente occupato dalla destra e dai partiti delle classi dominanti”, ha affermato un commentatore colombiano. 
 
Altre organizzazioni con rappresentazione parlamentare nel nuovo congresso sono Alleanza Verde, Polo Democratico Alternativo, Lista della Decenza, Mira e FARC. 
 
La nota distintiva della rinnovazione del parlamento nazionale è che il partito Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) conterà con 10 seggi, cinque nel Senato e lo stesso numero nella Camera dei Rappresentanti per questo ed il prossimo periodo legislativo, secondo quanto pattuito a L’Avana. 
 
L’ex guerriglia, demonizzata nell’agenda mediatica locale, e molto limitata nella sua campagna elettorale per reiterate denunce di assenza di fondi e mancanza di garanzie per l’esercizio politico, non ha potuto, attraverso i voti, ampliare i seggi nel congresso. 
 
Secondo gli esperti, la mappa politica in Colombia sarebbe stata un’altra a partire da oggi, se l’altra metà dei colombiani aventi diritto al voto avessero esercitato il suffragio. 
 
Le elezioni hanno anche influenzato il cammino della campagna per la presidenza. Conosciuti i risultati, gli otto aspiranti alla Casa di Nariño (sede del governo) potranno misurare in anticipo il poderoso voto delle macchinazioni di partito in che contano ed in che no. 
 
Tania Peña, corrispondente di Prensa Latina in Colombia

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