Ma è necessaria molta più assistenza, comprese somministrazioni mediche e di salute per quelli che soffrono una situazione difficile in Ghouta Orientale, ha informato il portavoce aggiunto del segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq.
La settimana scorsa è stata effettuata, con qualche difficoltà, una consegna a 27500 persone, dopo vari mesi senza che la squadra umanitaria potesse accedere a questo territorio.
Nazioni Unite sperano distribuire prossimamente altri carichi umanitari col fine di arrivare a circa 70 mila civili necessitati, come è stato accordato con le autorità siriane.
Inoltre, l’organismo multilaterale fa un appello a tutte le parti in conflitto affinché permettano immediatamente un accesso sicuro e senza ostacoli per i carichi di aiuti.
Da parte sua, il Consiglio di Sicurezza chiede implementare la risoluzione 2401 che stabilisce un cessate il fuoco per 30 giorni con lo scopo di consegnare assistenza umanitaria ed evacuare feriti e civili.
Dopo approvarsi alla fine di febbraio nell’organo di 15 membri il documento riferito alla tregua, la rappresentazione della Siria all’ONU ha denunciato che i terroristi trincerati a Ghouta Orientale ricevono appoggio esterno ed utilizzano i civili come scudi umani.
Inoltre, ha criticato le informazioni false apparse nella stampa statunitense sull’uso di armi chimiche e come i gruppi terroristici usano queste sostanze per incolpare il governo.
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