In una missiva inviata alla segreteria generale delle Nazioni Unite, con copia consegnata al Consiglio di Sicurezza di quell’organismo mondiale, Damasco ha anche condannato i crimini commessi dalle forze occupanti di Ankara contro la popolazione civile.
D’accordo con organizzazioni sociali, dall’inizio dell’anno, il 20 gennaio, è incominciata l’Operazione militare turca Ramo di Olivo, che ha lasciato più di 280 civili uccisi ed altri 800 sono stati feriti come conseguenza dei bombardamenti dell’aviazione.
Siria ha anche reiterato nella missiva che la presenza delle forze di invasione turche in territori settentrionali di questo paese è illegale e viola i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
Ha denunciato che le azioni militari turche oltre ad attentare contro la vita dei cittadini siriani e contro l’unità territoriale di questo paese, prolunga la guerra contro Siria come servizio al terrorismo ed ai suoi sostenitori.
Ig/obf