venerdì 26 Luglio 2024
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Candidata presidenziale comunista aggredita per appoggiare Lula

Brasilia, 9 apr (Prensa Latina) La candidata presidenziale del Partito Comunista del Brasile (PCdoB), Manuela D'Avila, è stata aggredita verbalmente oggi dopo aver partecipato ad un atto politico in appoggio all'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. 

 
Poco dopo l’incidente, ed in un video pubblicato nelle reti sociali, la deputata statale ha affermato che la sua maggiore preoccupazione era che l’aggressore, probabilmente un simpatizzante del candidato dell’estrema destra Jair Bolsonaro, si è allontanato scortato da due agenti ed è entrato in un’area riservata alla Polizia Federale (PF). 
 
D’Avila ha dichiarato di essere preoccupata per la sicurezza di Lula, perché il suo aggressore poteva essere un funzionario della Sovrintendenza della PF, dove da sabato scorso l’ex dignitario compie una condanna di 12 anni ed un mese di carcere come prigioniero politico. 
 
“Io posso dedurre che lui è carceriere. E questo è molto grave”, ha affermato la candidata comunista citata dal giornale Brasil de Fato. 
 
Manuela D’Avila ha inoltre sollecitato la militanza affinché mantenga la mente fredda, perché quello che cercano con queste provocazioni – ha detto – è provocare una reazione che giustifichi la ritirata dell’accampamento montato nelle vicinanze della Sovrintendenza della PF a Curitiba e convertito nel centro della resistenza democratica. 
 
“Lula è incarcerato per la nostra causa; per tutto quello che ha fatto per Brasile”, ha sottolineato la candidata presidenziale del PCdoB. 
 
Dallo stesso sabato, centinaia di integranti dei fronte Brasile Popolare e Popolo Senza Paura sono arrivati fino alla capitale di Curitiba per iniziare una veglia pacifica denominata “Io sono Lula” che concluderà solamente quando il fondatore del Partito dei Lavoratori (PT) sarà messo in libertà. 
 
Ig/mpm 

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