I mezzi di comunicazione citano un comunicato della presidenza siriana nel quale si fa chiarezza che la devoluzione dell’onorificenza, la più alta di questa nazione europea, è dovuta alla partecipazione della Francia nell’aggressione degli Stati Uniti, della Francia e del Regno Unito contro Siria, il 14 aprile”.
D’accordo col testo, “non è un onore per il presidente Assad avere un’onorificenza attribuita da un regime schiavo degli Stati Uniti che appoggia i terroristi ed attacca uno Stato membro dell’ONU, in violazione flagrante dei fondamenti e dei principi della legge internazionale”.
La dichiarazione di Damasco ha aggiunto che Siria ha rispettato sempre le relazioni internazionali ed il diritto dei popoli a decidere il loro destino, per questo respinge qualunque decisione internazionale che vogliano imporre al suo paese e riafferma che “il tempo della colonizzazione e la schiavitù dei popoli è terminato”.
L’annuncio arriva pochi giorni dopo l’aggressione aerea perpetrata da Francia, Stati Uniti e Regno Unito contro Siria, col pretesto di un ipotetico attacco chimico che questi paesi hanno imputato al governo di Bashar al-Assad, a dispetto dell’inesistenza di prove.
L’aggressione è stata ampiamente condannata nel mondo per avere luogo senza un avallo delle Nazioni Unite, fuori dalla cornice del diritto internazionale, e senza che nessuna investigazione corroborasse prima i fatti utilizzati come giustificazione.
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