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La mia battaglia è per “Patria o Morte”, afferma Jesus Santrich

Bogotà, 23 apr (Prensa Latina) Il dirigente del FARC, Jesus Santrich ha affermato oggi che ha la coscienza pulita, la morale molto alta e che non si sottometterà mai alla giustizia ordinaria locale né ad una corte degli Stati Uniti. 

 
“La mia battaglia è per ‘Patria o morte’. Ho la fronte in alto, ho la coscienza pulita, ho la morale, lo spirito e la volontà arrivando fino allo stesso soffitto del cielo”, ha detto in un’intervista con “Colombia 2020”, un progetto pedagogico sul processo di pace auspicato dal quotidiano colombiano El Espectador e l’Unione Europea.

Ha sottolineato che non ha mai pensato né lo farà di sottomettersi alla giustizia ordinaria del paese che ha definito venale e corrotta, e molto meno ad una corte degli Stati Uniti. 
 
“Questo non sarà mai possibile, ascoltate bene, non succederà mai. Solo i codardi si arrendono e tradiscono. Quando le difficoltà aumentano, i veri rivoluzionari lottano fino alla morte”, ha sottolineato il dirigente del FARC dal carcere di Bogotà di La Picota. 
 
Santrich è stato arrestato il 9 aprile dalla Procura Generale della Colombia su richiesta dell’Ambasciata di Washington in questa capitale, dopo il sollecito di un tribunale di New York, che l’accusa di narcotraffico ed insiste nella sua estradizione. 
 
Santrich considera, come la direzione del partito Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) che la sua detenzione risponde ad un montaggio giuridico fabbricato dai nemici della pace ed al di fuori dell’instituzionalità governante. 
 
Tuttavia, ha osservato che la sua lotta è essenzialmente politica e non giudiziale, “perché di fronte a questo tipo di montaggi è generalmente molto poco quello che si può fare”. 
 
Dietro a tutto “c’è il potere onnicomprensivo dell’Ambasciata statunitense in Colombia che è quella che veramente dirige le determinazioni di questo Stato intervenuto e subordinato”, ha segnalato il dirigente del FARC, eletto congressista l’11 marzo. 
 
L’ex negoziatore della delegazione di pace a L’Avana ha allertato, con i suoi compagni del partito, sulla persecuzione giudiziale che è caduta loro sulle teste, oltre alla stigmatizzazione immensa che colloca gli ex combattenti della FARC come paria della terra. 
 
“La prova del fuoco non è la mia cattura, bensì la debacle nella quale si trova il non compimento dell’Accordo da parte non solo del governo, bensì di tutto l’insieme dello Stato”, ha concluso Santrich. 
 
Ig/tpa 

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