giovedì 26 Dicembre 2024
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ONU è preoccupata per violenza smisurata contro i difensori della terra in Brasile

Brasilia, 25 apr (Prensa Latina) Il Programma delle Nazioni Unite per l'Ecosistema ha manifestato di percepire con profonda preoccupazione la scalata di violenza di cui sono oggi vittime gli attivisti che lottano per il diritto alla terra in Brasile. 

 
Il recente assassinio del leader cimarrone Nazildo dos Santos e di due attivisti ambientali nello stato di Parà “è la prova di un preoccupante aumento delle rappresaglie contro quelli che proteggono l’ecosistema ed i diritti umani”, ha segnalato l’entità in un comunicato sottoscritto dal suo direttore esecutivo, Erik Solheim. 
 
La dichiarazione dell’ONU Ecosistema ricorda che il diritto alla terra è garantito dalla Costituzione brasiliana e deve essere compiuto dal governo e rispettato dalle aziende. 
 
“L’assassinio di indigeni che vivono nella linea del fronte della protezione ambientale è inaccettabile”, sottolinea prima di reclamare “un’investigazione totale, imparziale e trasparente dell’assassinio di Nazildo dos Santos Brito”, di 33 anni, successo il 15 aprile scorso nella Comunidad Remanescentes de Quilombo Turé III, nel Parà. 
 
Il comunicato dell’ONU Ecosistema enfatizza inoltre che la violenza nel centro di uno dei luoghi più importanti ecologicamente pregiudica i molti sviluppi raggiunti dal Brasile negli ultimi anni per proteggere le sue risorse naturali dall’uso non sostenibile. 
 
In una relazione pubblicata la settimana scorsa, la Commissione Pastorale della Terra (CPT) afferma che dal 2013, quando sono stati registrati 34 assassinati, questo numero è cresciuto del 105%, arrivando a 70 esecuzioni nel 2017. 
 
I dati potrebbero essere ancora peggiori, perché le morti di 10 indigeni del Vale do Javari, in Amazzonas, in luglio ed agosto del 2017, non sono ancora state confermate come assassini dal Ministero Pubblico Federale di Amazzonas e la Fondazione Nazionale dell’Indigena (Funai), ha sottolineato. 
 
La stessa entità ha denunciato che durante il governo di Michel Temer, emerso dal golpe parlamentare-giudiziale perpetrato nel 2016 contro la presidentessa legittima Dilma Rousseff, sono stati più di 100 i morti come risultato dei conflitti per la terra. 
 
Ig/mpm 

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