venerdì 26 Luglio 2024
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Palestina denuncia all’ONU i crimini di lesa umanità di Israele

Nazioni Unite, 26 apr (Prensa Latina) Il rappresentante della Palestina presso l'ONU, Riad Mansur, ha difeso oggi il diritto che ha il suo paese alla protesta pacifica contro un'oppressione impossibile da sopportare ed ha condannato i crimini di lesa umanità di Israele. 

 
La comunità internazionale deve esigere una risposta a Tel Aviv, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe parlare con una sola voce per condannare tali atti ed esigere la loro fine, ha segnalato nell’organo di 15 membri. 
 
Ma davanti all’appello mondiale, Israele risponde con aggressioni e disprezzo, opta per la scalata della violenza, l’incitamento all’odio, la retorica incendiaria contro il popolo palestinese, come è successo nelle ultime settimane nella Gran Marcia del Ritorno, ha denunciato. 
 
In questo modo, solo possono distruggere la soluzione dei due stati e smantellare qualsiasi possibilità di pace, ha aggiunto. 
 
Nella Striscia di Gaza, due milioni di palestinesi sono stati sottomessi all’occupazione delle loro terre, mentre si mantiene il ferreo blocco aereo e terrestre, ha spiegato. 
 
“Sono trascorse circa cinque decadi di occupazione militare e sette decadi da quando è cominciato il furto e lo sradicamento dei palestinesi dalle loro case e terre ancestrali, in una negazione totale dei diritti di questo popolo”. 
 
Ma i palestinesi si sono mantenuti fermi di fronte agli assalti, le persecuzioni, le aggressioni, ha sottolineato Mansur. 
 
La Gran Marcia del Ritorno, al contrario di quello che dice la propaganda di Israele, sono proteste pacifiche e senza armi, i manifestanti esigono solo la fine del blocco e dell’oppressione di Tel Aviv, ed il loro diritto a ritornare alle loro terre ancestrali, ha sottolineato. 
 
Il diplomatico palestinese ha insistito sul diritto “di riunirsi in forma pacifica contro un’oppressione che non possono più sopportare, oramai”. 
 
Quella della Palestina è l’occupazione più lunga di tutti i tempi ed anche la crisi di rifugiati più lunga della storia moderna, e tutto ciò vuole negare l’esistenza di tutto un popolo, ha manifestato. 
 
Secondo l’ambasciatore arabo, le proteste nello steccato confinante a Gaza sono una risposta naturale all’occupazione: perché si offende Israele quando un popolo chiede che si rispetti la sua dignità e la sua libertà?, si è domandato. 
 
Perché Israele ordina alle sue forze militari di sparare contro manifestanti pacifici?, ha continuato ed ha ricordato le più di 40 persone assassinate, tra  loro vari bambini ed adolescenti. 
 
Nel frattempo, ha reclamato, la popolazione civile continua essendo fermata, imprigionata, torturata e perseguita, seguono gli atti terroristici di Tel Aviv e le gravi violazioni al diritto internazionale umanitario contro i palestinesi. 
 
“Se Israele avesse cercato la pace non saremmo ora testimoni di assassini di adolescenti palestinesi dovuto agli spari dei soldati israeliani”, ha concluso. 
 
 
Ig/ifb

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