“Cuba è soggetta a sanzioni globali da parte degli Stati Uniti. Pertanto, non possiamo prendere in carico nessuna spedizione da/per un’Ambasciata di Cuba, e tali spedizioni ora e in futuro saranno respinte o restituite ai mittenti”, si legge nella lettera della compagnia indirizzata all’ambasciatore di Cuba a Saint John’s, Gustavo Veliz.
La missiva – a cui Prensa Latina ha avuto accesso – aggiunge che FedEx e le sue controllate, in quanto aziende statunitensi, sono soggette alle leggi degli USA, è pertanto impossibilitate a lavorare con governi oggetto delle sanzioni imposte dall’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC). Il presidente John F. Kennedy decretò, il 3 febbraio 1962, il blocco totale degli scambi commerciali tra Washington e L’Avana, ai sensi della sezione 620 (a) della legge di Assistenza Estera, che in pratica equivale a un blocco economico, commerciale e finanziario.
Cuba non può esportare e importare liberamente prodotti e servizi da o verso gli USA, non può utilizzare il dollaro nelle transazioni finanziarie internazionali o come valuta per depositi in banche di paesi terzi.
Allo stesso modo, Cuba non può avere accesso a prestiti di banche statunitensi, sia negli USA che in altri paesi, e di istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) o la Banca Interamericana per lo Sviluppo (IDB).
Come conseguenza tutto ciò, il normale sviluppo del paese caraibico, in tutte le sfere della vita economica, sociale e culturale, continua ad essere seriamente ostacolato, hanno ribadito le autorità.
La Legge per la Libertà o Legge Helms-Burton (1996) ha regolamentato le disposizioni del bloqueo, ampliandone l’extraterritorialità.
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