Del totale delle vittime fatali, 156 erano uomini, sei donne e 11 minorenni, secondo dati corrispondenti alla relazione preliminare che presenterà la giunta questa settimana.
Le cifre sono allarmanti, ma più ancora le condizioni nelle quali sono morte le persone, ha riferito Jaime Lopez, membro della commissione, in una conferenza stampa.
“Sono fatti dolorosi, la verità è che ci fanno male i morti e le famiglie nicaraguensi”, ha affermato.
La maggioranza delle morti (95) si sono registrate a Managua, seguita dal dipartimento di Masaya (20).
Lopez ha segnalato che investigano ancora l’impiego dei morti, ma fino al momento si sa che 11 di loro erano studenti universitari, nove delle medie, e nove erano poliziotti.
Per realizzare le statistiche, la commissione ha tenuto in conto le informazioni del Ministero di Salute, della Polizia Nazionale, dell’Istituto di Medicina Legale, degli organismi dei diritti umani e dei mezzi di comunicazione.
Hanno anche espresso la loro preoccupazione per l’incremento della violenza, considerando che gli atti sono arrivati a livelli insospettati di crudeltà e perversità questo fine settimana, quando hanno assassinato sei persone in un incendio ed hanno sparato ad altre due, i cui corpi sono stati bruciati e profanati in mezzo alla strada.
La scalata di violenza è esplosa in mezzo alle proteste contro riforme governative della previdenza sociale, che più tardi sono state abrogate, ma la violenza non è cessata.
Ig/lla