Secondo il rapporto dell’Istituto per la Fiscalità e Politica Economica (ITEP, per il suo acronimo in inglese), dal 2001 al 2018 i tagli alle tasse hanno ridotto il gettito fiscale federale di 5.100 miliardi di dollari.
Quasi i due terzi della riduzione fiscale corrisponde al 20% più ricco della popolazione americana.
L’effetto accumulato dai tagli fiscali nel deficit del paese, durante il periodo oggetto di studio, è di 5,9 miliardi di dollari, ma si prevede che, per la fine del 2025, arrivi a 13,6 miliardi, includendo il pagamento degli interessi.
A detta dello studio, per il 2018, il conto del taglio fiscale salirà a 10,6 miliardi di dollari e 2 miliardi saranno risparmiati dall’1% della popolazione americana, ovvero i più ricchi della nazione.
Secondo l’ITEP, nel 2012 erano in vigore tutti tagli fiscali approvati dall’amministrazione di George W. Bush (2001-2009) con benefici per tutte le fasce di reddito, ma specialmente per le famiglie più ricche.
Nello stesso anno, erano in vigore anche numerose disposizioni del governo di Barack Obama (2009-2017), tra cui l’Espansione Fiscale del Credito Tributario per Entrate da Lavoro e il Credito Tributario per Figlio, “che hanno aiutato i lavoratori con entrate basse e medie”.
La situazione è cambiata nel 2015, spiega lo studio, con l’applicazione di riduzioni minori per tutte le fasce di reddito, con il fatto che Obama e il Congresso lasciarono scadere alcuni dei tagli fiscali di Bush per i ricchi.
“Molte disposizioni dell’era Bush ancora in vigore beneficiavano i ricchi, ma erano compensate in parte da aumenti delle imposte per le persone ad alto reddito, con la legge nota come Obamacare”.
Tutto questo è cambiato nuovamente con la Legge sui Tagli Fiscali e l’Occupazione, firmata dal presidente Donald Trump, nel dicembre 2017, che ha ridotto la pressione fiscale sui redditi personali e patrimoniali, riducendo anche le tasse sui profitti aziendali.
Da questa riforma, rivela lo studio, la quinta parte più ricca della popolazione statunitense riceverà sgravi fiscali pari al 4,8% del reddito, rispetto alle tasse applicate a qualsiasi altro gruppo.