Ormai in agonia da diversi mesi, la Chiesa cattolica cilena ha ricevuto, nei giorni scorsi, altri duri colpi alla sua credibilità, con l’arresto dell’ex cancelliere dell’Arcidiocesi di Santiago.
Il blitz di poche ore fa, alle curie di Temuco e Villarrica, nella regione dell’Araucania, è stato guidato dal procuratore Italo Ortega, nominato a capo delle indagini sugli atti di pedofilia commessi da sacerdoti nella zona.
L’indagine coinvolge i sacerdoti Pablo IslerVenegas, Juan MercadoElgueta, José BastiasÑanco, MardoqueoValenzuela e Belisario ValdebenitoErices di Villarrica.
Dato il rifiuto a collaborare della Chiesa locale, la PDI e la Procura hanno fatto irruzione negli uffici del vicario generale della Diocesi di San José de Temuco, Giglio Linfati, dove hanno sequestrato numerosi documenti e un computer. Lo stesso anche a Villarrica .
Nella giornata di ieri, il Tribunale di Garanzia della città diRancagua ha confermato la detenzione preventiva per l’ex cancelliere dell’Arcidiocesi di Santiago, Oscar Muñoz Toledo.
Muñoz Toledo, sacerdote che si era auto-denunciato a gennaio, è accusato di presunti abusi sessuali reiterati e di stupro a danno di sette minori.
Dopo la notizia della sospensione, a giugno, di 14 sacerdoti della diocesi di Rancagua, la Procura ha ordinato il sequestro di documenti e computer nella curia della diocesi e nel Tribunale Ecclesiastico della capitale.
Muñoz Toledo rimarrà in prigione durante i 180 giorni dell’inchiesta ordinata dal magistrato per confermare le prove degli abusi sessuali su diversi minori, tra cui cinque nipoti.
Le vittime, all’epoca dei fatti, avevano tra gli 11 e i 17 anni. Al di fuori dei nipoti, c’è il caso di un altro minore e quello di un bambino vittima di abusi a Rancagua nel 2004.
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