venerdì 26 Luglio 2024
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Esperti scettici sulla proposta di Trump di maggiori spese militari

Washington, 16 lug (Prensa Latina) Il suggerimento del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che i membri dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) debbano raddoppiare le spese militari, ha causato scetticismo tra gli esperti citati oggi dal The Hill.

 

Durante il vertice tenutosi il 11 e il 12 luglio a Bruxelles, Belgio, il presidente repubblicano non solo ha fatto pressione sui membri dell’alleanza affinché rispettino l’impegno di destinare alle spese militari il 2% del Prodotto interno lordo (Pil) , ma ha addirittura chiesto di elevare l’obiettivo al 4%.

Gli esperti non sono sicuri che gli Stati Uniti, che già spendono per la difesa più del totale dei seguenti otto paesi, abbiano realmente bisogno di una spesa aggiuntiva, si legge in un articolo pubblicato, nel pomeriggio di ieri, dal portale digitale statunitense.

Secondo il portale, gli esperti in materia di bilancio sono preoccupati che l’aumento delle spese militari possa gonfiare ulteriormente il già gigantesco deficit nazionale.

“In primo luogo è necessario impostare la strategia, in base alle esigenze di sicurezza, e quindi consentire al bilancio di fluire”, ha affermato Todd Harrison, direttore delle Analisi di bilancio della difesa del Centro di Studi Strategici e Internazionali (CSIS), con sede a Washington DC.

A partire dall’obiettivo concordato nel 2014, la NATO richiede ai suoi 29 membri di destinare almeno il 2% del Pil alle spese militari entro il 2024, un limite che potrebbe essere raggiunto da otto paesi quest’anno e da altri 15 prima della scadenza.

Fin dall’arrivo alla Casa Bianca, Trump ha chiesto alle altre nazioni di muoversi più velocemente per raggiungere l’obiettivo.

Harrison, però, sostiene che la difesa debba essere legata alle esigenze di sicurezza, non alla dimensione dell’economia di una nazione, e, inoltre, dubita sull’importanza di criticare le nazioni che possono spendere meno, ma forniscono sufficienti truppe ed armamenti.

A sua volta, Marc Goldwein, direttore del Comitato per un bilancio federale responsabile, ha dichiarato che non è logico che se il PIL reale cresca del 20% nei prossimi 10 anni sia necessario il 20% in più di carri armati e aerei.

Secondo un recente studio del CSIS sulla spesa militare della NATO, fissare obiettivo di difesa relativo alla spesa pubblica sarebbe una misura migliore dell’attuale.

La valutazione del contributo finanziario di uno Stato membro in relazione alla sua economia non tiene conto di come il denaro venga, né dell’apporto alla difesa collettiva e nemmeno dell’efficienza delle spese, conclude il rapporto.

mb/mar

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