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Lula: il Brasile ha bisogno di ritrovarsi e di essere di nuovo felice

Brasilia, 19 lug (PrensaLatina) L'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha detto che il Brasile ha bisogno di restaurare la democrazia, liberarsi dall’odio seminato contro il Partito dei Lavoratori, ritrovarsi e di essere nuovamente felice.

Possono arrestarmi e cercare di zittirmi, però non cambierò la mia fede nei brasiliani, nella speranza di milioni per un futuro migliore, ha scritto l’ex presidente in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano Folha de Sao Paulo.

Rivedendo gli oltre 100 giorni di detenzione, come prigioniero politico, presso la Soprintendenza della Polizia Federale a Curitiba, Lula ha detto che “fisicamente posso essere in una cella, però coloro che mi hanno condannato sono prigionieri delle menzogne che hanno inventato”.

Lula, inoltre, ha sottolineato che giuristi, ex capi di stato di vari paesi e anche avversari politici riconoscono l’assurdità del processo in cui è stato condannato, senza prove, a 12 anni e un mese di carcere.

Ha denunciato la decisione del giudice Carolina Lebbos, la scorsa settimana, che gli vieta di rilasciare interviste o registrare video come candidato del Partito dei Lavoratori (PT), “il più grande di questo paese”, che lo ha indicato per la Presidenza della Repubblica.

“Sembra che arrestarmi non sia stato sufficiente; vogliono mettermi a tacere”, ha denunciato il leader storico del PT, hanno paura che io possa alzare la voce per denunciare ciò che sta accadendo al popolo brasiliano. Là fuori, ha detto, la disoccupazione aumenta; un’assurda politica dei prezzi del carburante ha causato uno sciopero dei camionisti che ha impoverito le città; cresce la povertà e il numero di persone ustionate perché, a causa dell’alto costo del gas, sono obbligate a cucinare con alcool e le prospettive economiche del paese peggiorano ogni giorno.

“I bambini brasiliani sono arrestati e separati dalle loro famiglie negli Stati Uniti, mentre il nostro governo si umilia davanti al vicepresidente americano. La Embraer, un’azienda di alta tecnologia, costruita nel corso di decenni, viene venduta ad un prezzo così basso da spaventare persino il mercato”, ha denunciato.

Lula, sempre nell’articolo, ha denunciato che il governo illegittimo di Michel Temer si sta affrettando per svendere il massimo possibile del patrimonio e della sovranità nazionale, oltre ad aprire l’Amazzonia alle truppe straniere.

Infine, ha confermato che sarà candidato alle elezioni presidenziali del prossimo ottobre “perché non ho commesso alcun reato”, sfidando, ancora una volta, i suoi accusatori a mostrare le prove.

Ha ricordato di aver già partecipato e perso tre elezioni, nel 1989, 1994 e 1998, sempre riconoscendo i risultati. Ora – ha scriitto – mi sto preparando per le prossime e se vogliono sconfiggermi, lo facciano in modo pulito, nelle urne.

Tutti sanno che come presidente ho promosso il dialogo. Non ho voluto un terzo mandato quando avevo un indice di disapprovazione bassissimo, pari a quello di gradimento attuale di Temer. Ho lavorato per rendere l’inclusione sociale il motore dell’economia e affinché tutti i brasiliani avessero il diritto reale, e non solo sulla carta, di mangiare, studiare e avere una casa, ha concluso Lula.

mb/mpm

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