Il suggerimento è contenuto in una proclamazione promossa in forma unanime dai membri di questa entità che hanno sollecitato inoltre la fine delle restrizioni imposte ai nordamericani per viaggiare liberamente al paese caraibico.
Condiviso nella rete sociale Twitter da Miguel Fraga, primo segretario dell’Ambasciata de L’Avana a Washington D.C., il testo fa un appello al presidente Donald Trump affinché rispetti la sovranità del popolo cubano ed a rinnovare il compromesso produttivo e cooperativo con l’isola.
Inoltre, sollecita il mandatario a permettere un’altra volta il normale funzionamento, con gli impiegati richiesti, nelle sedi diplomatiche di entrambe le capitali.
Agli inizi del marzo scorso, il Dipartimento nordamericano di Stato ha annunciato che si manterrà in forma indefinita la riduzione del personale nella sua missione a L’Avana, a dispetto degli appelli di vari gruppi a permettere il ritorno di diplomatici.
Pochi giorni dopo questa misura, il 3 ottobre, gli Stati Uniti hanno espulso 17 diplomatici dall’Ambasciata della nazione caraibica in questa capitale.
D’altra parte, la proclamazione ricorda diverse azioni di Pittsburgh a favore dei vincoli bilaterali in multipli settori, ed il suo gemellaggio con l’occidentale città cubana di Matanzas.
Fraga ha ringraziato il popolo e le autorità dell’urbe statunitense, ed ha manifestato che questa iniziativa costituisce un altro esempio di amicizia ed appoggio tra i due paesi.
Ha ricordato che Cuba lavora per avere delle relazioni con gli Stati Uniti sulla base del rispetto mutuo e della buona volontà.
Con Pittsburgh ed altre città della California, del Massachusetts, del Connecticut, del Montana e del Minnesota sono quasi una decina che hanno adottato risoluzioni simili sui menzionati temi, ed inoltre l’hanno fatto le assemblee di vari stati.
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