Il progetto, considerato un esempio di nuove iniziative nella politica, con trasparenza e partecipazione popolare, è stato coordinato dall’ex sindaco di Sao Paulo, Fernando Haddad, che ha anticipato che -come ha sollecitato lo stesso ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva – risulta essere molto coraggioso e rappresenta le vere ansie della cittadinanza.
Preceduto nella sua concezione dal lancio nel 2017 della piattaforma digitale “Il Brasile che il popolo vuole”, che ha permesso di ricevere proposte e generare discussioni in tutto il paese, il nuovo piano è stato sviluppato inoltre in dibattiti con specialisti e rappresentanti di diversi segmenti della società civile.
D’accordo con la valutazione della presidentessa nazionale del PT, Gleisi Hoffmann, si tratta del programma di governo più avanzato elaborato dal PT dal 1989, e che completa ed anticipa tutto quanto fatto fino ad ora.
Secondo l’anche senatrice federale, lo stesso costituisce un riflesso del processo di elaborazione di proposte per Brasile, un paese che il PT ha governato per più di 12 anni, fatto così che gli permette conoscere che cosa è possibile fare e cosa no.
CINQUE ASSI PER UN BRASILE FELICE
Il primo degli assi sul quale si basa la proposta di piano di governo di Lula si riferisce alla riaffermazione del lascito dei governi del PT ed alla revoca delle misure usate dal governo di Michel Temer, una specie di golpe parlamentare-giudiziario perpetrato nel 2016 contro la presidentessa costituzionale Dilma Rousseff.
In questo paragrafo si prevede, tra le altre, la realizzazione di una riforma politica con partecipazione popolare; la democratizzazione dei mezzi di diffusione; un processo costituente, e la riforma dello Stato ed il combattimento ai privilegi.
L’asse due patrocina per iniziare una nuova era di affermazione dei diritti e propone affrontare le disuguaglianze di genere e razza; la promozione della cittadinanza LGBTI; promuovere politiche che favoriscano gli anziani; garantire i diritti dei bambini, adolescenti e persone con handicap, ed implementare le raccomandazioni della Commissione della Verità, tra gli altri aspetti.
Dirigere un nuovo Patto Federativo per la Promozione dei Diritti Sociali, costituisce l’essenza del terzo asse tematico, nel quale si prevede fortificare il Sistema Unico di Salute (SUS); lottare a favore della difesa della vita e per la riduzione degli omicidi, ed impiantare un nuovo ciclo di politiche culturali.
Mentre, il quarto asse cerca promuovere un nuovo modello di sviluppo, riscattando la sovranità e la Strategia di Difesa Nazionale, l’integrazione regionale e la cooperazione tra i popoli, oltre a riprendere una politica estera sovrana ed attiva.
Inoltre, sviluppare un programma di emergenza per superare l’attuale crisi economica e cercare il pieno impiego; portare avanti la riforma tributaria per ottenere lo sviluppo con giustizia sociale e distribuzione delle ricchezze; riprendere la capacità di investimento e pianificazione dello Stato e fortificare il sistema di scienza, tecnologia ed innovazione.
Infine, il quinto asse cerca di iniziare quella che chiama transizione ecologica per la nuova società del XXI secolo, come parte della quale si promuoveranno una struttura produttiva di sotto impatto ambientale, alto valore aggregato e tecnologicamente avanzata, ed il diritto umano all’acqua ed al risanamento.
Incentiverà anche l’alimentazione salubre e la democratizzazione della terra; la protezione dei beni naturali e la socio-biodiversità; il consumo sostenibile e la responsabilità collettiva per i residui, ed un’inflessione strategica nella matrice energetica per espandere l’energia solare, eolica e la biomassa.
Moises Perez Mok, corrispondente di Prensa Latina in Brasile