I ritrovamenti, soprattutto nelle appena liberate località di Yalda, Bebila e Beit Sahen, consistono in proiettili di lanciarazzi e bombe di fabbricazione israeliana e strumenti di comunicazione di origine giordana, statunitense e kuwaitiana.
Inoltre, a Sharaya, una località ora nelle mani dell’Esercito siriano, sono state incontrati bossoli di missili Tow, statunitense, dollari di questa nazionalità ed in un estemporaneo ospedale dove hanno trovato tutti i tipi di medicine di origine saudita e kuwaitiana, tra gli altri.
Secondo le precisioni, i terroristi dell’Isis non hanno avuto tempo di distruggere le evidenze di tali forniture davanti alla rapida offensiva dell’Esercito siriano nella regione di Daraà, a circa 100 chilometri al sud di Damasco.
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