L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) ha fatto riferimento alle situazioni in Afghanistan, Sudan e Siria, colpite dalla siccità; al Bangladesh colpito gravemente dai monsoni; all’ondata di violenza nella Repubblica Centrafricana; alla prossima stagione degli uragani per Haiti e alla carestia in Iraq, Myanmar e nel Sahel.
Senza un sostegno urgente ai mezzi di sussistenza agricoli, vi è il rischio reale che in queste aree nella seconda metà del 2018 la situazione si deteriori ulteriormente, con l’aumento della fame e delle esigenze umanitarie, denuncia il rapporto.
Per queste crisi, che soffrono una grave mancanza di fondi, la FAO stima che sono necessari, con urgenza, 120 milioni di dollari, per aiutare 3,6 milioni di persone durante il resto dell’anno.
I bisogni umanitari restano significativi in Sudan, spinti da una combinazione di alti prezzi dei generi alimentari, dell’imminente stagione magra, degli esodi forzati, del crollo dei mezzi di sostentamento, della generalizzata povertà e dell’impatto di rischi naturali come la siccità, ha sottolineato.
Dobbiamo agire ora per fornire urgenti misure di sicurezza alimentare e di sussistenza per salvare vite umane, salvaguardare i mezzi di sostentamento e rafforzare la capacità di recupero di fronte a crisi future, ha detto Dominique Burgeon, direttore della Divisione Emergenze e Riabilitazione della FAO.
Secondo il rapporto, la risposta di emergenza ai paesi colpiti include la fornitura di sementi, attrezzi agricoli e mangimi, la riabilitazione delle infrastrutture idriche e dei punta d’acqua.
A ciò si uniscono campagne di vaccinazione per il bestiame e trattamenti zoosanitari, una migliore gestione del suolo e delle acque, trasferimenti di denaro e contanti in cambio di lavoro.
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