Non significa un abbandono dell’attività politica “e nemmeno che lotterò per la mia candidatura” alla presidenza, ma “partecipare alla battaglia delle idee”, ha dichiarato il senatore del Fronte Amplio (FA).
Conversando con gli organi d’informazione locali, ha chiarito che, invece di chiedere un congedo, ha deciso di ritirarsi perché “sento che non avrò le energie per le attività parlamentari” e per gli impegni all’estero che “non posso disattendere”.
Ho molti impegni all’estero e “credo che non si possa faredi più”, ha detto l’ex presidente, che ha in programma, dal prossimo 21 agosto, visite in Argentina, Spagna, Italia e Francia.
Le dimissioni, ha chiarito, non rappresentano un allontanamento dalla politica e che ci sono tanti altri senatori che lavorano, “sebbene ci siano sempre cose in sospeso”.
Alla domanda circa le soddisfazioni da senatore, il politico di 83 anni, ha risposto “ogni legge positiva che ha contribuito a migliorare la distribuzione”.
Ha confessato che, “quando c’è”, è uno sforzo poco apprezzato, aggiungendo che “il Parlamento acquista importanza quando arriva una dittatura e lo perdiamo”, questo è il momento “in cui ci rendiamo conto del suolo valore e dopo ce ne dimentichiamo”, ha detto.
Sulla prossima campagna elettorale 2019, il leader del Movimento di Partecipazione Popolare ha detto che, se sarà vivo, parteciperà e aiuterà il suo movimento e il Fronte Amplio.
“Mi farebbe piacere, se possibile, essere deputato”, sottolineandoche continua a pensare ad un candidato indipendente per le presidenziali del prossimo anno. “Sarebbe l’ideale, ma non so se ci riusciremo”, ha dichiarato.
Infine, ha spiegato che il FA avrà “problemi con i cambiamenti generazionali”, con le persone che incidono sempre di più e che “non hanno vissuto il grave problema dell’unità della sinistra che c’è costato molto”, ha concluso.
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