Quel giorno, le forze israeliane hanno catturato Ala Rimawi, direttore dell’emittente televisiva Al-Quds, oltre aifree lance Mohammad Ulwan, HusniInjass e QutaibahHamdan.
I soldati sono entrati nelle case dei giornalisti a Ramallah, sequestrando le automobili e i personal computer con l’accusa di lavorare per Al-Quds Tv, emittente vicina all’organizzazione palestinese Hamas, che Israele ha proibito il 9 luglio scorso.
I partecipanti alla manifestazione hanno mostrato le foto dei cronisti incarcerati e scandito slogan di denuncia contro la repressione israeliana alla libertà di stampa e d’espressione nei territori occupati.
Il responsabile del Ministero dell’Informazione per la città diNabus, Nasser Jawabra, ha detto che Tel Aviv ha lo scopo di nascondere la verità e, pertanto, continua ad arrestare giornalisti.
Attualmente, i giornalisti detenuti sono 24, tra cui tre donne. Lo scorso mese, inoltre, sono state riportate 51 violazioni israeliane contro professionisti dell’informazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Tutto ciò rafforzerà il nostro lavoro, ha dichiarato Jawabra.
Il giornalista Rima al-Amleh ha nuovamente fatto appello all’Unione dei Giornalisti Palestinesi e alle organizzazioni internazionali per garantire la liberazione dei professionisti palestinesi dalle prigioni israeliane e fornire loro protezione.
Il 2 agosto, il Tribunale Militare di Ofer, città a nord d’Israele, ha deciso un aumento della detenzione per i quattro giornalisti palestinesi.
Le forze israeliane, solo durante la scorsa settimana, hanno arrestato altri sei cronisti.
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