La nomina dell’ex presidentessa del Cile, uno dei leader mondiali più attivi nella difesa di Lula e nella denuncia dello status di prigioniero politico, è stata indicata, nella giornata di ieri, dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, e dovrà essere approvata nella prossima Assemblea Generale.
La Bachelet, ha ricordato il quotidiano digitale, due settimane fa è stata in Brasile per inaugurare il 12° Congresso dell’Associazione di Salute Collettiva (Abrasco), svoltosi a Rio de Janeiro. Nell’occasione, ha difeso la libertà dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, prigioniero politico da oltre 120 giorni presso la Soprintendenza della Polizia Federale di Curitiba.
All’inizio di luglio, la Bachelet, insieme con altre 43 personalità cilene, è stata tra le firmatarie di una lettera inviata a magistratura brasiliana, in segno di protesta contro la detenzione del fondatore del Partito dei Lavoratori (PT) e per chiedere garanzie sulla presenza di Lula, come candidato, alle presidenziali di ottobre.
“Crediamo che delle elezioni presidenziali senza Lula candidato potrebbero essere impugnate per illegittimità oltre ad acuire ulteriormente la crisi politica che il Brasile deve superare”, segnalava la lettera.
L’Alto Commissariato segue ufficialmente la situazione di Lula da due anni. Alla fine di maggio ha ricevuto il caso riguardante l’appartamento (per il quale l’ex presidente brasiliano è stato condannato a 12 anni e un mese di carcere), per valutare le accuse di violazioni dei diritti umani commesse contro Lula da parte dello Stato brasiliano.
Il caso dovrà essere esaminato dall’Alto Commissariato durante la gestione Bachelet, ha spiegato il giornale.
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