venerdì 26 Luglio 2024
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Lo spionaggio selettivo israeliano contro Siria

Una ed un'altra volta, con un atteggiamento prepotente e provocatorio di fronte a qualunque regola, lo spionaggio israeliano attacca Siria in maniera selettiva ed assassina nei suoi scientifici ed intellettuali, come rivelano oggi le più recenti denunce. 

 
Perfino il quotidiano statunitense The New York Times, esempio mediatico di un’apparente imparzialità, ha denunciato che il Mossad, servizio di intelligenza del regime di Tel Aviv, è l’autore dell’assassinio dello scienziato siriano Aziz Esber. 
 
Direttore del Centro di Investigazioni Scientifiche a Myssiaf, a circa 200 chilometri al nord della capitale siriana, Esber si dedicava a programmi vincolati con la difesa del paese ed anche a progetti di carattere civile. 
 
Come succede sempre, e The New York Times si occupa di enfatizzarlo, la disinformazione mediatica dell’Occidente lo vincola alla produzione di armi chimiche e lo definisce amico del presidente Bashar Al-Assad. 
 
È che il fatto più importante è disinformare, creare un’immagine distorta della realtà, trafugare la verità e non alludere mai a che il famoso professionista era solo, col suo autista e viveva come tutte le persone normali nella città citata. 
 
L’accanimento dell’azione, molto simile ai metodi tradizionali dei terroristi, è stato mettere una bomba nell’automobile di Esber e continuare la distruzione dell’infrastruttura scientifica della Siria, dato che il Centro di Myssiaf è stato attaccato da Israele nel 2017, senza grandi conseguenze. 
 
Non c’è niente di nuovo sul tema, il Mossad israeliano, con l’attiva cooperazione dei servizi di intelligenza degli Stati Uniti e del Regno Unito potenziano sempre di più il funzionamento di una rete di sabotaggio ed assassinio selettivi, giusto quando le bande terroristiche vengono sloggiate da buona parte del paese. 
 
A partire dal 1951, quando è stato creato questo organismo, il cui rimbombante nome ufficiale Istituto per l’Investigazione, per l’Informazione e per i Temi Speciali si usa appena, i piani contro il mondo arabo e specialmente, Siria, costituiscono una priorità assoluta. 
 
Dall’epoca di Elì Cohen, infiltrato per molto tempo in Siria negli anni 60, scoperto e giustiziato a Damasco, il lavoro di intelligenza e sabotaggio contro l’infrastruttura di questa nazione del Levante aumenta e diventa sempre più selettivo. 
 
Durante la guerra imposta dal 2012, sono stati assassinati insieme alle loro famiglie, scienziati come Nabil Zuqueib ed Abdulkarem Khalil, tra gli altri, e abbinato il tutto con attentati brutali contro istituzioni culturali ed installazioni di sviluppo scientifico. 
 
In questo modo, hanno allenato, preparato ed hanno fornito gruppi specializzati appartenenti all’ex Fronte al Nusra ed all’Isis; hanno rubato preziosi pezzi archeologici, manipolato le reti informatiche e penetrato sette religiose di qualunque base confessionale. 
 
Ogni teoria cospirativa, allo stile cinematografico o letterario creata da Steven Spielberg o Dan Brown-l’autore del Codice Da Vinci – è molto leggera in confronto alla realtà che promuove lo spavento ed il terrore di Israele. 
 
Pedro Garcia Hernandez, corrispondente di Prensa Latina in Siria 
 

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